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Energia: Tajani, ‘nostra indipendenza fondamentale, serve visione strategica’

Di Redazione |

Roma, 29 feb. “L’indipendenza energetica è fondamentale per l’Italia, la seconda manifattura d’Europa, con 4 milioni di piccole e medie imprese e con una presenza agricola importante. Non possiamo pertanto non avere una visione strategica del settore dell’energia”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo presso la Sala della Regina di Montecitorio al convegno ‘Indipendenza energetica dal 2050 – La parola alle imprese: come riuscirci’.

“Soffriamo del caro energia e – vediamo ad esempio quanto costa in Francia – è a rischio la nostra competitività”, ha aggiunto. “Abbiamo il dovere di progettare una strategia per pagare sempre meno l’energia. La guerra in Ucraina ci ha resi indipendenti dalla Russia. Non è stato facile, ma, grazie anche all’Eni, abbiamo trovato accordi con altri Paesi, ma sempre di altri Paesi si tratta. Come possiamo dunque essere concretamente autonomi?”.

“Bene la decisione di due commissioni della Camera che hanno cominciato ad audire esperti per capire cosa fare con il nucleare – ha affermato Tajani – Noi, come Forza Italia, siamo favorevoli alla scelta del nucleare di seconda generazione, i rischi sono sempre minori, non c’è più bisogno di costruire grandi centrali e la scelta di farle non è fonte di energia inquinante. Noi siamo ambientalisti, ma siamo per la terza via dell’ambientalismo, per una scelta ambientalista pragmatica, che tenga conto anche delle necessità economiche e sociali del nostro paese. Non possiamo avere una politica delle emissioni di Co2 senza tenere conto della realtà in Italia e in Europa. Siamo convinti che ambiente e industria possano abbassare insieme i consumi energetici e le emissioni di Co2”.

“Tutto questo – ha detto ancora il vice premier – si ottiene grazie a una visione complessiva e strategia: abbiamo una visione politica, ma abbiamo bisogno di chi conosce il problema, degli esperti. Oltre al tema del nucleare, dobbiamo lavorare sulle rinnovabili, ma prima di passare alla fase alternativa, dobbiamo ancora lavorare sul gas, raggiungendo gli obiettivi nei tempi necessari, senza fondamentalismi ideologici. Prima di togliere, c’è bisogno di avere alternative, altrimenti facciamo danni alla nostra economia”.

“Le cose vanno fatte con il buon senso – ha concluso il ministro degli Esteri – Parallelamente, dobbiamo pensare a come lavorare con altri Paesi. Il piano Mattei è parte di questa strategia, siamo in grado di esportare il nostro saper fare, cosa che fanno bene fuori dall’Italia le nostre aziende, che sono parte integrante della nostra politica estera. Fondamentale è il ruolo della nostra rete elettrica. Le reti devono sempre garantire la sicurezza nazionale. Ci sarà il mercato unico europeo dell’energia e dobbiamo prepararci, ma dobbiamo far sì che la politica del nostro governo si avvalga del contributo e delle conoscenze degli esperti”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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