MILANO, 05 GEN – L’Europa sta affrontando il gennaio più caldo da decenni, allentando i rischi di crisi energetica. Lo si legge in un’analisi di Bloomberg, secondo la quale è probabile che condizioni miti persistano in tutta la regione fino alla fine del mese, con un forte ‘blocco’ meteorologico polare che inibisce i focolai di freddo e quindi e riduce le richieste di energia per il riscaldamento. Con il gas che sul mercato di Amsterdam, di riferimento per l’Europa, dopo i primi scambi scende del 2% rispetto alla chiusura di ieri a 63,5 euro al Megawattora, l’analisi cita le previsioni della società Maxar Technologies, ricordando che pur suscitando preoccupazioni sul cambiamento climatico, il caldo nelle ultime due settimane è stato un vantaggio per le nazioni mentre lottano contro un costo della vita schiacciante, le bollette energetiche delle famiglie e l’aumento dell’inflazione. Le temperature dovrebbero variare tra i due e i cinque gradi rispetto alla media stagionale in Francia e Germania fino oltre a metà mese. Nel Regno Unito, che ha avuto il suo anno più caldo record nel 2022, è probabile che le condizioni miti persistano tutto questo mese, secondo il Met Office. Per l’Europa la prima metà del mese potrebbe collocarsi tra alcuni dei più caldi mai registrati negli ultimi decenni. Si tratta di una brusca inversione di tendenza rispetto alle temperature gelide di primi di dicembre che avevano sollevato timori per le riserve di gas naturale, con governi e consumatori che in estate temevano di dover affrontare ‘blackout’ dopo i forti tagli alla fornitura di gas della Russia in seguito alla guerra in Ucraina.