Elezioni, Guzzetta: “Diritto tribuna? Espressione impropria, già garantito da soglia minima 3%”

Di Redazione / 05 Agosto 2022

Roma, 5 ago. “Sono d’accordo con i miei colleghi che hanno messo in evidenza come l’espressione diritto di tribuna usata nel contesto di formazione delle alleanze sia impropria. Il diritto di tribuna infatti non è stabilito da un partito, ma, quando c’è, dalle leggi elettorali. Io immagino che questa espressione, insieme ad altre che si sentono in questi giorni come ad esempio alleanza tecnica, siano utilizzate per rendere più digeribile ai potenziali alleati su posizioni spesso politicamente molto distanti tra loro gli accordi elettorali. Operazione del tutto legittima, ma che ha un significato politico e non tecnico”. Ne parla con l’Adnkronos il costituzionalista Giovanni Guzzetta, professore di Diritto pubblico all’Università degli studi di Roma, Tor Vergata.

“E per altro considerando gli aventi diritto al voto e un potenziale astensionismo che non sarà certamente inferiore al 30% – prosegue – bisogna considerare che quella soglia minima del 3% prevista dalla legge elettorale in termini assoluti vale qualcosa intorno a 900mila voti. E’ dunque già di per se qualcosa di molto vicino ad un diritto di tribuna. Il problema è che la nostra antica cultura proporzionalistica è abituata a pensare che anche formazioni politiche neonate, magari anche esonerate dalla raccolta firme, debbano avere una rappresentanza anche solo con una manciata di voti”.

(di Roberta Lanzara)

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