Roma, 12 ago. “Anche noi siamo preoccupati dall’influenza di potenze straniere sul voto. Letta cominci con lo spiegare la vicinanza sua e della sua coalizione con Pechino. È cosa nota il trascorso di Letta come co-presidente di ToJoy Western Europe, consociata di ToJoy, una realtà economica che punta a far entrare imprese in nuovi mercati esteri e a favorire l’ingresso in Cina di aziende straniere. Così come apprendiamo che Luigi Di Maio, nel 2020, viene definito dall’intelligence Usa ‘l’uomo di Pechino in Italia’. I trascorsi di Letta da una parte, la vicinanza di Di Maio dall’altra potrebbero rappresentare un possibile asse di interesse straniero sulla politica italiana”. Lo afferma il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana.
“Perché -aggiunge- il leader del Pd non si dice preoccupato di una possibile attenzione cinese sul voto nel nostro Paese? Pechino sicuramente trarrà vantaggio, come produttore di batterie per vetture elettriche, dal Fit for 55 votato e reclamizzato come successo, guarda un po’, proprio dallo stesso Letta che ha scelto di fare la sua campagna elettorale con un minibus elettrico. Che coincidenza”.