ROMA, 15 MAR – “Rispettiamo i regolamenti e le decisioni, ma riteniamo giusto dire che la gara di Chamizo non era stata in alcun modo influenzata dall’uso di sostanze”. Così la federazione italiana lotta (Fijlkam), in una nota, commenta il provvedimento con cui è stata revocata la medaglia di bronzo conseguita da Frank Chamizo ai Mondiali dello scorso settembre in Serbia per l’assunzione di una “sostanza di abuso a scopo ricreativo”, sottolineando che il caso “pone in presenza di un errore umano” e che l’atleta “ha raggiunto grandi risultati senza mai aver ricorso ad aiuti esterni ed illeciti” La Fijlkam spiega che la federazione internazionale (Uww) “dopo la segnalazione da parte dell’agenzia indipendente International Testing Agency, ha verificato che la positività era dovuta al consumo di una sostanza di abuso a scopo ricreativo, avvenuto lontano dalle gare (tanto che la quantità trovata era molto bassa) e ha comminato la pena minima tre 3 mesi che si è esaurita a gennaio. L’atleta ha già da tempo ripreso la preparazione in vista degli imminenti Europei di Zagabria”. “Pur non volendo giustificare l’uso di tale sostanza da parte dell’atleta e ritenendo che vada sempre e comunque preservata l’etica dello sport, risulta chiaro tuttavia – afferma la federazione – che il caso di Chamizo ci pone in presenza di un errore umano. Ci è d’obbligo, inoltre, sottolineare – conclude la nota – che l’atleta ha raggiunto grandi risultati senza mai aver ricorso ad aiuti esterni ed illeciti”.