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Dl rave: Rossomando (Pd), ‘da destra garantismo di facciata’

Di Redazione |

Roma, 13 dic. “La misura sui rave è cambiata, anche perché inaugurare la legislatura con una norma pressoché unanimemente considerata un obbrobrio giuridico forse era davvero troppo”. Così in aula a palazzo Madama la vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia del Pd, Anna Rossomando, annunciando il voto contrario del Pd al decreto rave.

“Rimangono pene elevate, intercettazioni e soprattutto rimane una norma manifesto. Sull’ergastolo ostativo, la Corte costituzionale ha tracciato due linee: il valore costituzionale della funzione rieducativa della pena e la necessità, a tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini, di proteggere dal pericolo di reviviscenza e di legami e vincoli associativi della criminalità organizzata. Noi diciamo che la cultura delle garanzie non è alternativa alla legalità, casomai è la legalità nel processo”.

“Infine il rinvio della legge Cartabia è grave, perché rallentare i tempi della Giustizia è una ferita alla cultura delle garanzie: si potevano approvare delle norme transitorie senza rinviare tutta la riforma. Di questo provvedimento restano titoli e proclami di una nuova stagione che sa molto di antico e uno sventolio di bandiere del passato. L’impressione è che rimanga un garantismo di facciata e che il populismo che la destra dice di voler superare, in realtà lo stia imbracciando. E il rischio, attenzione, è di approdare a un populismo autoritario”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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