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Il caso

Cospito, Donzelli: “I documenti sul carcere non erano segreti”

Lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia e vicepresidente del Copasir, in merito alle polemiche su quanto affermato in Aula alla Camera il 31 gennaio su Cospito e il 41 bis.

Di Redazione |

 "Quelle che ho riferito non erano intercettazioni, ma una conversazione captata in carcere e inserita in una relazione del ministero della Giustizia del cui contenuto, in quanto parlamentare, potevo essere messo a conoscenza. Paradossale che i parlamentari del Pd, invece di spiegare perchê sono andati a trovare Cospito e cosa pensano del 41 bis, attacchino me". Lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia e vicepresidente del Copasir, in merito alle polemiche su quanto affermato in Aula alla Camera il 31 gennaio sul caso Cospito e il 41 bis. "Avessi divulgato documenti riservati di cui fossi venuto a conoscenza tramite il Copasir dovrei dimettermi, certo. Ma il Copasir non c'entra niente.

E verificarlo é semplice. Chi non ha senso delle istituzioni é chi é andato a trovare Cospito", prosegue. "Il 41 bis mette in sicurezza lo Stato e viene riconosciuto non da un governo, ma dai giudici, nella loro autonomia. Nel caso di Cospito, poi, la firma sotto il provvedimento l'ha messa un ministro di un governo del quale il Pd faceva parte, mentre noi eravamo all'opposizione. Ma noi difendiamo le istituzioni dell'Italia, non una parte", sottolinea Donzelli.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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