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Commercio: Confimprese, caro-affitti insostenibile per i negozi

Resca, congelare aumento canoni 2022-2023

Di Redazione |

MILANO, 08 NOV – Per le imprese retail il caro-affitti è diventato oggi insostenibile. “A causa dell’inflazione al 12% le nostre aziende non riescono a sostenere l’aumento Istat sugli affitti previsto dai contratti e il costo eccessivo viene indicato per il secondo semestre 2022 come motivazione della chiusura di punti vendita nel 53% dei casi contro il 19% di inizio 2021”. A lanciare l’allarme è il presidente di Confimprese Mario Resca, in occasione del decimo convegno dedicato a Retail & Real Estate, chiedendo chiede di “congelare” l’aumento dei canoni di locazione per il 2022-2023. “Se vogliamo evitare la chiusura di punti vendita e centri commerciali, con il conseguente ridimensionamento dell’occupazione, serve un forte sostegno alle imprese da parte del Governo”, sottolinea Resca, aggiungendo che “è necessario riconoscere il retail come attività energivora così da poter avere il credito d’imposta fino al 50% e congelare l’aumento Istat dei canoni di locazione per il 2022-2023”. La crescita del 3,9% del Pil nel terzo trimestre “è incoraggiante ma siamo comunque preoccupati”, spiega il presidente di Confimprese. “Il retail a volumi soffre, la marginalità è drasticamente ridotta, è in atto una forte selezione degli operatori e le vetrine chiuse sono sempre più numerose sia nei centri città che nei centri commerciali”.

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