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Catania “Serve un riconoscimento concreto per i professionisti sanitari”

Di Redazione |

ROMA (ITALPRESS)- “Le professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione soffrono di una scarsa attrattivitá, dovuta a prospettive professionali limitate e a opportunitá lavorative non adeguate. È sempre piú raro, oggi, che i giovani decidano di intraprendere tali percorsi professionali, poichê a essi non corrisponde il giusto riconoscimento di valore, sia dal punto di vista economico sia in termini di progressione di carriera”. È quanto ha dichiarato Diego Catania, Presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP), nell’ambito di un incontro inter-istituzionale presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con il Ministero dell’Universitá e della Ricerca. Sul tavolo di discussione, il confronto tra il sistema universitario, le professioni e il mercato del lavoro, con un accento particolare sulle difficoltá e sulle prospettive future delle nuove generazioni di professionisti. Catania si é soffermato sull’evoluzione delle competenze delle professioni sanitarie, che risulta “non pienamente supportata dai percorsi accademici, poco allineati con le nuove esigenze del sistema sanitario e delle complesse domande di cura dei cittadini”. Il Presidente ha inoltre messo in luce la condizione di precarietá vissuta da diversi docenti dei corsi di laurea delle professioni sanitarie, che faticano a trovare riconoscimento e collocazione in ruoli universitari stabili e si trovano perció a operare a titolo gratuito, senza prospettive di crescita a livello accademico. Il divario tra il panorama formativo e accademico e la realtá del sistema sanitario ha un impatto diretto sull’attrattivitá dei corsi di laurea, che negli ultimi anni risulta in calo costante, prospettando, in assenza di un’inversione di rotta, un sistema salute segnato da carenze strutturali incolmabili. Tra le altre cause rilevate per la carenza di professionisti nel SSN, il Presidente ha evidenziato le retribuzioni non competitive, l’assenza di percorsi di carriera strutturati e la presenza del vincolo di esclusivitá, che limita la possibilitá di esercitare la professione con modalitá piú autonome e flessibili tipiche delle professioni intellettuali. “Quando parliamo di professionisti sanitari, parliamo di profili che negli ultimi anni hanno conosciuto una crescita decisiva sul piano delle competenze e delle responsabilitá. Tale evoluzione, tuttavia, viene “tarpata” da un’assenza di sbocchi di carriera in senso orizzontale e verticale, tenendo i professionisti costretti in ruoli rigidi e al di sotto delle loro potenzialitá, con una valorizzazione insufficiente anche dal punto di vista economico. Mancano ancora, inoltre, percorsi adeguati di riconoscimento delle competenze specialistiche e avanzate”. “Quello che spesso capita – ha osservato Catania – é che i tempi di risposta al cambiamento sono troppo lunghi. Il Paese evolve, i bisogni dei cittadini cambiano, ma la politica fatica ad adeguarsi: rincorre invece di guidare”. Tale distanza temporale tra la realtá operativa e l’intervento normativo, cosí com’é, rischia di compromettere l’efficacia del sistema sanitario. Per questo motivo, secondo il Presidente, é fondamentale attivare processi di consultazione piú rapidi, condivisi e flessibili tra istituzioni, universitá e mondo del lavoro. Solo cosí sará possibile intercettare tempestivamente le trasformazioni in atto, rendendo le professioni sanitarie non solo piú attrattive, ma soprattutto piú pronte a rispondere alle sfide future della sanitá pubblica. – foto ufficio stampa FNO TSRM e PSTRP – (ITALPRESS). mgg/com 02-Apr-25 18:32

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