Calcio: caso d’Onofrio, per legali Trentalange non c’è minimo presupposto per commissariamento

Di Redazione / 12 Dicembre 2022

Roma, 12 dic. Non c’è il minimo presupposto per un commissariamento dell’Aia. Il problema della giustizia arbitrale è già stato risolto con il passaggio all’interno della Figc. E’ questa la tesi sostenuta dai legali del presidente dell’Aia, Alfredo Trentalange, Avilio Presutti, Paolo Gallinelli e Bernardo Giorgio Mattarella, a quanto apprende l’Adnkronos, dopo l’avviso di chiusura indagini sul caso D’Onofrio recapitato allo stesso Trentalange da parte della Procura federale della Figc e in merito alle voci su un possibile commissariamento dell’Aia. Il malfunzionamento non riguarda l’Aia, ma uno specifico settore e il commissariamento è una misura eccezionale che si dà solo in casi di obiettiva impossibilità di funzionamento dell’ente e un mezzo per mandare a casa chi è stato legittimamente eletto, sostengono. Inoltre l’Aia ha espresso voto favorevole al passaggio del proprio sistema di giustizia sotto la Figc nel Consiglio Federale del 15 novembre scorso, in cui è stata assunta una misura ad hoc. C’è poi un’altra questione da accertare, ossia il fatto che D’Onofrio era agli arresti domiciliari, e aveva bisogno di un permesso del giudice di sorveglianza per operare, ma all’Aia non è mai arrivata alcuna comunicazione.

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