MILANO, 03 FEB – Peggiorano le principali borse europee con i listini Usa deboli e l’aumento della tensione sui titoli di stato. In rialzo a 184 punti secchi il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in crescita di 12,5 punti al 4,015% e quello tedesco di 11 punti al 2,18%. Milano cede l’1,2%, Francoforte lo 0,77%, Madrid lo 0,35% e Parigi lo 0,1%, mentre Londra (+0,7%) prosegue la sua marcia solitaria in territorio positivo. Meglio delle stime gli indici Pmi compositi di Italia, Francia, Germania, Regno Unito ed Eurozona, mentre negli Usa il tasso di disoccupazione è sceso oltre le stime al 3,4%, raggiungendo il minimo degli ultimi 53 anni. Una circostanza che ha spinto al rialzo il dollaro a 1,08 sull’euro e a 1,21 sulla sterlina. Allunga il passo il greggio (Wti +0,91% a 76,57 dollari al barile) insieme al gas naturale (+3,69% a 59,15 euro al MWh). Resta in calo l’oro (-2,09% a 1.911,97 dollari l’oncia) mentre invertono la rotta il ferro (+0,77% a 852,5 dollari la tonnellata) e l’acciaio (+0,97% a 4.070 dollari la tonnellata). Accelerano i petroliferi Shell (+2,61%), TotalEnergies (+2,54%). Bp (+1,87%) ed Eni (+1%). Bene anche Saipem (+0,99%), fiacca Tenaris (-0,07%). Sotto pressione i bancari Intesa Sanpaolo (-3,18%) dopo i conti di fine esercizio e stime che gli analisti definiscono “prudenti”. Difficoltà anche Sabadell (-1,84%) e NatWest (-1,87%). Riducono il calo Lloyds (-1,05%), Banco Bpm (-0,63%), Bper (-0,55%) e Unicredit (-0,3%), mentre gira in positivo Commerzbank (+0,3%). Riduce il rialzo Mps (+1,6%), che diffonde i conti la prossima settimana.