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Avvocato Luigi Parenti: “Cartelle Equitalia, le possibilità del cittadino per difendersi da notifiche errate”
Rivolgendosi ad un professionista si può individuare lo strumento più efficace: dall’autotutela all’accertamento con adesione
In questo senso va innanzitutto citata l’autotutela, strumento discrezionale a disposizione dell’Agenzia stessa. “Si tratta di un potere di autocorrezione, che generalmente appartiene all’Ufficio che ha emanato l’atto, e – sottolinea il legale – può essere posto in essere autonomamente o su richiesta del contribuente che indicherà l’atto e i motivi”. Un altro strumento a disposizione è poi l’accertamento con adesione, che si svolge in contraddittorio e vede quindi come parti attive sia il cittadino sia l’Agenzia delle Entrate. “L’obiettivo è vedere ridotta la sanzione ad un terzo del minimo edittale” aggiunge l’avvocato Parenti, specificando come lo strumento possa essere applicato a tutte le tipologie di reddito e a tutte le fattispecie accertative”. Nel caso in cui venga presentata tale istanza, quindi, si sospende il termine per ricorrere di 90 giorni, a condizione che la presentazione sia avvenuta prima del decorso.
Il terzo strumento disponibile è la mediazione tributaria, che si esperisce prima di aver incardinato il contenzioso tributario ed è applicabile alle controversie di valore non superiore a 20.000 euro relative a tutti gli atti impugnabili e fino a 50.000 euro relative agli atti impugnabili notificati dopo il primo gennaio 2018. “Lo strumento per eccellenza di cui il cittadino dispone, tuttavia, è il reclamo per instaurare un ricorso tributario, che può riguardare solo gli atti dotati di tre requisiti: emessi dall’Agenzia delle Entrate, con valore della controversia non superiore a 20.000 euro e notificati dopo il primo aprile 2012” aggiunge l’avvocato Parenti, sottolineando come “il ricorso debba essere proposto entro 60 giorni dalla notifica della cartella (con sospensione nel periodo feriale dal 1 al 31 agosto dal 2015), o 90 giorni dalla data di presentazione della richiesta per le domande di rimborso cui l’Amministrazione non abbia dato risposta” e che debba “essere notificato anzitutto all’ufficio che ha emesso l’atto contestato”. Il cittadino, quindi, non è indifeso davanti all’arrivo di cartelle e notifiche di Equitalia, ma deve sapere come muoversi. “Per questo – conclude il legale – il consiglio è di rivolgersi a professionisti specializzati, che siano in grado di illustrare quale sia la situazione specifica e in quali modi ci si possa muovere”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA