Budapest, 22 ago. – “Non vedo l’ora di scendere in pista. È il mio quarto Mondiale, ogni volta è una storia a sé, ma vivo sempre allo stesso modo la vigilia e sono molto convinto di poter fare bene, visto com’è andata l’ultima gara con 20″14 agli Assoluti di Molfetta, a quattro centesimi dal personale. Per andare in semifinale si dovrà correre già molto forte. Sono arrivato qui da qualche giorno, ho avuto modo di allenarmi nell’impianto di riscaldamento a fianco dello stadio, di respirare l’atmosfera vedendo quelli che ormai sono i miei ex avversari dei 100 metri. Comincia a salire l’adrenalina, dovrò essere bravo a portarla in campo”. Così Filippo Tortu alla vigilia dell’esordio ai mondiali di Budapest nei 200 metri.
“L’obiettivo è andare in finale, ma era così anche quando correvo in 20″61 un paio di mesi fa agli Europei a squadre -prosegue il 25enne lombardo-. Punto anche a scendere sotto i 20 secondi, perché credo che potrebbe servire un crono intorno a 19″95 per la finale. Spero di trovarmi di fronte al problema di avere la batteria della 4×100 e la finale dei 200 metri nell’arco di un paio di ore, venerdì sera, e io darei la disponibilità in ogni caso, ma poi ovviamente si dovrà valutare in base a come andrà: anche con la 4×100 vogliamo andare in finale e provare a giocarcela”.
Scatta il toto-favoriti: “Per me è Lyles dopo aver vinto i 100 correndo fortissimo negli ultimi venti metri, ma anche Tebogo e Hughes hanno dimostrato di essere in gran forma. Penso che Knighton non si farà sfuggire una medaglia e io lo incontrerò già in batteria. I due Mondiali precedenti? Preferisco ricordare di essere entrato in finale nei 100 a Doha per un millesimo, mi piace meno essere uscito per tre millesimi nei 200 di Eugene. Ma è il bello dell’atletica, ho imparato che nessuno ti regala niente ed è complicato entrare in finale: dovrò essere bravo a rimanere calmo, se in semifinale vedrò gli altri davanti a me”, conclude Tortu.