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Aiop, contro liste attesa agenda unica prenotazioni e stop tetto spesa
"unire le agende delle prenotazioni delle due componenti di diritto pubblico e privato del Ssn"
Roma, 18 set. (Adnkronos Salute) – “Le lunghe liste d’attesa sono tra le maggiori criticità del Servizio sanitario nazionale ed è urgente trovare soluzioni che tutelino i valori di universalità, equità e solidarietà ai quali si ispira il nostro sistema. Comprendiamo, quindi, la proposta del ministro della Salute Orazio Schillaci di unire le agende delle prenotazioni delle due componenti di diritto pubblico e privato del Ssn: è, sicuramente, uno strumento utile per garantire il governo dei tempi d’attesa e l’appropriatezza dell’accesso a prestazioni e servizi”, ma non è sufficiente, secondo Barbara Cittadini, presidente nazionale Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, commentando le parole del ministro Schillaci sulle liste d’attesa. “Tempi d’attesa eccessivamente lunghi – prosegue Cittadini – possono condurre all’inasprimento di altri fenomeni drammatici con i quali già ci confrontiamo: una mobilità passiva non fisiologica per prestazioni di medio-bassa complessità e, come estrema ratio, la rinuncia alle cure. Per garantire il diritto alla salute della popolazione, però, non è sufficiente unire le agende di prenotazione: è necessario, anche, aumentare il volume delle prestazioni, superando i vincoli che oggi impediscono alla componente di diritto privato del Ssn di esprimere la sua reale capacità produttiva e la sua potenzialità inespressa, e che attendono di essere liberate per consentire alla popolazione di trovare una risposta alla domanda di salute”. “Occorre, quindi – sostiene la presidente Aiop – superare il tetto di spesa previsto dal Dl 95/2012, che ha congelato l’acquisto di prestazioni da soggetti privati accreditati al 2011 e, così, restituire autonomia programmatoria alle Regioni che, come noi, hanno l’esigenza di superare meccanismi anacronistici e illogici per rispondere a un bisogno di salute costituzionalmente garantito e ineludibile”, conclude.