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Agroalimentare: rinnovato contratto lavoratori, in Lombardia oltre 17mila addetti

Di Redazione |

Milano 5 mar. Dopo 7 mesi di negoziato e 4 giorni di trattativa è arrivato il rinnovo del contratto collettivo nazionale per i lavoratori dell’industria alimentare. Un grande successo per i quasi 500 mila lavoratori italiani di cui 70mila nella Lombardia e 17mila nella sola Milano che vedranno la loro busta paga salire di 280 euro al mese.

Importante, dunque, il recupero del potere d’acquisto dei salari, mangiato dall’inflazione in questi ultimi anni. L’aumento salariale, a regime, di 280 euro mensili, comporterà un incremento del montante complessivo di 10.236 euro.

“Si tratta di un risultato straordinario -commenta il segretario generale Uila Milano Alta Lombardia Alberto Donferri- per tutte le persone che rappresentiamo ottenuto grazie al forte impegno messo in campo dal sindacato e alla qualità delle relazioni sindacali che abbiamo saputo costruire. Oltre al recupero del poter di acquisto dei salari abbiamo rafforzato il welfare contrattuale, aumentando le risorse per la previdenza e la sanità integrativa, per la tutela della maternità. E’ anche stato previsto, per i casi di mancata contrattazione di secondo livello altri 15 euro mensili a quelli già previsti”.

Importanti i risultati anche sulla riduzione dell’orario di lavoro, che nel settore alimentare non subiva modifiche, a livello nazionale, da 30 anni: a partire dal 1 gennaio 2026 coloro che svolgono turni di 18 e 21 ore avranno una riduzione di 4 ore a cui si aggiungeranno altre 4 ore l’anno successivo, mentre dal 1 gennaio 2027 la riduzione di 4 ore si applicherà a tutti i lavoratori e le lavoratrici. C’è l’impegno inoltre a definire future intese a livello aziendale con le Rsu per ulteriori riduzioni dell’orario di lavoro in caso di investimenti tecnologici che potrebbero impattare su produttività e occupazione. Di rilievo resta il disposto sul mercato del lavoro che produce notevoli passi in avanti per abbattere il lavoro precario in un settore caratterizzato dalla stagionalità e dal ricorso ai contratti in somministrazione e staff leasing.

“Nel contratto siglato con le realtà datoriali -continua Donferri- abbiamo, inoltre, posto un argine alla precarietà del lavoro dimezzando le possibilità per le imprese di far ricorso ai contratti in somministrazione, a termine e staff leasing”. Infine, “abbiamo avviato un percorso di progressiva riduzione dell’orario di lavoro a parità’ di salario. Si tratta in sintesi di un grande contratto, forse il più importante che abbiamo rinnovato grazie all’impegno di tutti i lavoratori che a partire dai luoghi di lavoro ci hanno sempre fatto sentire la loro vicinanza, il loro sostegno e il loro consenso”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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