Roma, 28 ott. (Labitalia) – Produzione in calo e prezzi in aumento. E’ questo il trend del settore dei fiori, a partire dai crisantemi, in vista della ricorrenza dei defunti, secondo quanto spiegano da Cia-Agricoltori italiani ad Adnkronos/Labitalia. Secondo i dati elaborati dall’organizzazione agricola, infatti, in Liguria, in cui si concentra gran parte della produzione italiana, quest’anno si registra un -20% della produzione di crisantemi. E non per colpa del caro energia, visto che il fiore cresce in campo e non in serra, ma per la riconversione di diverse aziende verso la produzione della canapa, più redditizia, spiegano dalla Cia.
E la minore produzione di crisantemi, spiegano dalla Cia, si scarica sul prezzo all’origine, ma in modo contenuto, secondo l’organizzazione agricola, con un +20%. E sul prezzo finale per il consumatore si stima un +20-25%, “imputabile all’aumento dei costi della filiera della logistica, e cioè al trasferimento dei prodotti dal campo ai punti vendita”, aggiungono.
E come spiegano dalla Cia per i prezzi dei crisantemi si va dai 3 euro per il crisantemo Ping Pong (dalla caratteristica forma a pallina) ai 3,50 euro per lo Spider (petali allungati e sottilissimi) fino ad arrivare al Turner più pregiato, sui 4,50 euro. Secondo l’organizzazione agricola, invece, il prezzo di un bouquet di crisantemina si aggira intorno ai 12 euro.
Ma quali sono le difficoltà che incontrano oggi i produttori di fiori? “Anche quest’anno -racconta ad Adnkronos/Labitalia Mariangela Cattaneo, produttrice di fiori a Sanremo e presidente provinciale di Cia-Agricoltori italiani di Imperia- abbiamo assistito a una flessione nella produzione di crisantemi. E’ un trend che dura ormai da una decina d’anni, ogni anno un 10-15% di produttori lascia. E questo perchè è un fiore che necessita di tanta manodopera che però non si trova. E quindi i produttori sono in difficoltà”, sottolinea.
Un fiore il crisantemo, spiega Cattaneo, “che si pianta in campo a inizio estate, intorno a giugno, e che seguito e aiutato per tutta la stagione. E’ necessaria tanta manodopera sia nella fase di coltivazione che in quella di raccolta, quando sono necessarie vere e proprie ‘squadre’ che non si trovano”. Un vero peccato, perchè, ammette Cattaneo, “il prodotto realizzato quest’anno è stato già tutto venduto, il mercato c’è, e il prezzo pagato al produttore è di circa 1 euro a fiore, in aumento rispetto all’anno scorso”. A complicare le cose per i produttori in quest’annata è stato anche il clima impazzito.
“Per la fioritura del crisantemo è necessario un tempo ombroso, nuvoloso, autunnale. Invece il tempo è sempre stato soleggiato e quindi si è dovuto operare con i teli per indurre la fioritura. E anche lì è necessaria tanta manodopera”, sottolinea. E i rischi per i produttori liguri sono legati anche alle caratteristiche del prodotto. “Il mercato del nostro prodotto -sottolinea- a differenza di quello di altre regioni è concentrato solo per la ricorrenza dei defunti e quindi se per un errore di valutazione del produttore o per altre cause il prodotto arriva alla fioritura dopo questa data è da buttare, non serve più a nulla”, conclude amara Cattaneo.