TRAPANI – Torna agli arresti domiciliari l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto. Coinvolto l’anno scorso nell’operazione «Artemisia» con l’accusa di essere a capo di una superloggia massonica a Castelvetrano (Trapani), era stato rimesso in libertà con gli altri 26 indagati per un difetto di competenza del gip di Trapani. La Cassazione ha poi annullato la prima decisione del Riesame di Palermo e ha rimesso il caso a un altro collegio che ora ha confermato per Lo Sciuto la misura cautelare degli arresti domiciliari.
L’ex deputato regionale (eletto nel 2017 nella lista del Mpa e poi passato a Forza Italia) era stato arrestato l’anno scorso nell’ambito di un’inchiesta su voto di scambio, corruzione, concussione, truffa aggravata, associazione a delinquere segreta e finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione. Oltre a 27 misure cautelari furono a suo tempo emessi cinque obblighi di dimora. La figura di Lo Sciuto era collocata, dai magistrati, al centro di una rete di relazioni e di interessi. Per accrescere la propria influenza politica avrebbe, secondo l’accusa, fatto in modo che fossero assegnate anche prestazioni previdenziali e pensioni a persone che non ne avevano diritto. Con Lo Sciuto sono finiti sotto inchiesta, tra gli altri, Paolo Genco legale rappresentante dell’ente di formazione Anfe e Rosario Orlando già responsabile del Centro medico legale dell’Inps.