TRAPANI – Le bizzarre elezioni comunali a Trapani si concludono con un ballottaggio tra Girolamo Fazio, che in campagna elettorale ha trascorso due settimane agli arresti domiciliari (libero dal 3 giugno, proprio oggi la procura di Trapani ha presentato ricorso al tribunale della libertà sulla sua scarcerazione), e l’uomo del Pd, Pietro Savona, distanziato di 5 punti e mezzo: 31,8% contro 26,3%. Alle loro spalle si piazza il senatore in carica di Forza Italia, Antonio D’Alì (23,5%), che il 18 maggio scorso ha dovuto fare i conti con una richiesta di soggiorno obbligato, avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia, perché ritenuto «socialmente pericoloso”; D’Alì, a caldo, voleva bloccare la campagna elettorale, ma ci ha ripensato.
Non ha avuto esitazioni, invece, Fazio, indagato per corruzione e traffico d’influenze. Attuale deputato regionale ed ex sindaco forzista di Trapani, all’ex compagno di partito di D’Alì la vicenda giudiziaria (legata all’inchiesta sui trasporti marittimi che coinvolge l’armatore Ettore Morace, il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e l’ex sottosegretario Simona Vicari), non sembra abbia fatto perdere smalto; e neanche ai suoi elettori. «Quello che è successo ieri era quasi impossibile da realizzare – ha detto Fazio -. Alla vigilia ci vedevano tagliati fuori. Al di là del ballottaggio, è già una vittoria». E torna sulla «giustizia ad orologeria: quando ho annunciato la mia candidatura, si è scatenato l’inferno».
In questa partita, giocata tra la piazza e il palazzo di giustizia, il M5S piazza Marcello maltese al quarto posto (16,8%), mentre il quinto candidato, Giuseppe Costantino Marascia, si ferma all’1,7%.
Il più occidentale dei capoluoghi di provincia siciliani – 70 mila abitanti, 60 mila elettori – ha portato alle urne il 59% degli aventi diritto al voto, quasi il 7% in più rispetto a Palermo e a un’incollatura dalla media nazionale. Il calo d’affluenza del 5,7% non sembra legato alla bagarre politico-giudiziaria, quanto a una diminuzione generalizzata dei votanti, che a Palermo ha fatto registrare un meno 10,6%.
Sul fronte dei partiti, Forza Italia si piazza al primo posto con il 14,2%; seguono Pd (12,24%) e M5S (12%). Solo quarta, con l’11,05%, la più votata delle 5 liste a sostegno di Fazio e una non supera lo sbarramento del 5%, fermandosi all’1,5%. Tutte sopra il 5%, invece, le tre liste collegate a Savona. In vista del ballottaggio del 25 giugno, Piero Savona – che in campagna elettorale ha maneggiato con molta prudenza i guai giudiziari dei suoi avversari – non ha «nessuna voglia di fare alleanze», anche se «potremmo valutare di farci carico di alcune proposte dei grillini», dice. Fazio sulle possibili alleanze è ancora più chiaro: non ci pensa.