Trapani
Trapani al ballottaggio con un solo candidato dopo l’esclusione di Fazio
«Trapani ha bisogno di un’amministrazione responsabile a prescindere dall’appartenenza politica». E’ l’appello di Piero Savona (Pd), candidato unico a sindaco di Trapani, dopo che il suo avversario, Mimmo Fazio (centrodestra), è stato estromesso dal ballottaggio per non avere volontariamente designato gli assessori. Domenica gli elettori, indirettamente, sceglieranno tra un sindaco e un commissario che sarà nominato dalla Regione nel caso in cui il 50% degli aventi diritto al voto non si presenterà alle urne. Se il 50% degli elettori andrà a votare, Savona sarà eletto solo se otterrà almeno il 25% delle preferenze.
E dalla sua elezione passa anche il destino del consiglio comunale: «Se non si raggiungerà il quorum del 50% dei votanti al ballottaggio – spiega all’ANSA l’assessore regionale agli Enti locali, Luisa Lanteri – decadranno anche i consiglieri eletti al primo turno nelle liste in appoggio ai candidati sindaco e sarà nominato un commissario unico». Dopo una un verifica fatta con l’ufficio elettorale della Regione siciliana dei dispositivi della legge del 97 l’assessore sostiene che «se non sarà eletto il sindaco non ci sarà ovviamente alcuna proclamazione, di conseguenza non si potranno insediare i consiglieri eletti». In questo caso sarà nominato dalla Regione un commissario unico che rimarrà in carica un anno, e si tornerebbe a votare per sindaco e consiglio comunale per le amministrative del 2018. Se invece Savona dovesse superare tutti i quorum previsti, risultando eletto, allora i consiglieri potranno insediarsi. «In questo caso – ricostruisce l’assessore – i seggi saranno ripartiti alla minoranza sul risultato ottenuto al primo turno dal candidato sindaco perdente».
Seduto in una saletta dell’Hotel Crystal, diventato il suo quartiere generale, Savona si dice «incoraggiato» dalla massiccia partecipazione, giovedì sera, a una marcia per il voto. Oltre mille persone si sono radunate sotto il municipio. Stasera nuovo round, in piazza, per la chiusura della sua campagna elettorale, al suo fianco ci sarà anche Leoluca Orlando, proclamato stamani sindaco a Palermo.
L’incoraggiamento a sfidare il «muro» del quorum, a Savona viene anche «dalla gente infastidita dall’invito al non voto” ufficializzato da Forza Italia, che sosteneva la candidatura del senatore Antonio D’Alì, terzo al primo turno. Un «appello appello ai trapanesi» è lanciato anche da Beppe Grillo: «No, non andate a votare! Queste non sono elezioni, non è votare questa roba qui. Non potete andare dietro a questi giochetti». Al leader del M5s replica la senatrice del Pd Pamela Orrù: «Grillo – dice – specula sulla pelle dei trapanesi, gioca la sua partita devastante ai danni dei cittadini, solo per fare gli interessi del M5s e soffiare sul fuoco dell’antipolitica e contro le istituzioni». Per il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, «l’atteggiamento di Grillo mostra il volto oscurantista del suo movimento, la democrazia è partecipazione e scelte».
Savona si dice «preoccupato» per un’eventuale gestione commissariale: «Sappiamo già cosa è successo nell’ex Provincia; gli effetti negativi sono sotto gli occhi di tutti, dalla mancata manutenzione delle strade alle scuole abbandonate a se stesse». Poi aggiunge: «Nel bilancio comunale c’è un buco di 4 milioni di euro; un commissario, indipendentemente dalle proprie capacità professionali, è chiamato a coprire il buco entro novembre. Gli interventi si traducono nella riduzione dei servizi alla collettività e nell’aumento delle imposte. Una scelta inevitabile, in assenza di una programmazione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA