Beni per un milione di euro sono stati sequestrati dalla Direzione Investigativa Antimafia ad un imprenditore operante nel settore agricolo, condannato con sentenza passata in giudicato anche per 416-bis, e organico alla famiglia mafiosa di Vita, nel Trapanese.
Il destinatario del provvedimento «risulta coinvolto, tra gli altri, nel procedimento penale instaurato a seguito dell’operazione “Pionica” che ha riguardato le famiglie mafiose operanti nei comuni trapanesi di Salemi e Vita, nel cui ambito sono state eseguite, nel 2018, numerose misure cautelari personali tra cui quella a carico del proposto, al quale a termine dell’iter processuale, è stata inflitta in via definitiva la pena di anni 12 di reclusione», dice la Dia.
La misura ablativa, emessa a fronte di una proposta a firma congiunta del Direttore della DIA e del Procuratore della Repubblica di Palermo, è stata adottata “sulla scorta delle risultanze di articolate indagini patrimoniali svolte dalla Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia di Trapani, la quale ha dimostrato la sproporzione tra gli asset patrimoniali riconducibili al prevenuto e i redditi da questi dichiarati, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro”.