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Razzismo, Marsala si divide su Facebook per l’arresto del branco

Di Redazione |

MARSALA – «Io conosco questi ragazzi, e non credo all’odio razziale come dicono. E se hanno fatto qualcosa un motivo deve esserci. Se fanno una rissa con degli extra comunitari sono razzisti. Ma se la rissa è fatta dagli extracomunitari nessuno ne parla». E’ questo il primo di una lunga serie di commenti (oltre 250) comparsi oggi su una pagina facebook dopo l’arresto, ad opera della polizia di Marsala, di tre giovani accusati di aggressioni a sfondo razziale. Chi scrive ha lo stesso cognome di uno degli arrestati.

Ma c’è anche chi condanna i presunti autori dei pestaggi ai danni di giovani africani («carcere duro x questi criminali niente sconti x colpa di questi delinquenti Marsala è diventata invivibile»), sentendosi replicare, però, che i tre arrestati «sono persone per bene».

In realtà due dei tre arrestati hanno precedenti penali e di polizia. La notte del 6 febbraio 2018 Antony Licari fu arrestato dalla polizia perché colto in flagrante mentre con un altro giovane, Francesco Dardo, stava tentando, secondo l’accusa, di rubare un ciclomotore in un garage condominiale. A sentire i rumori e ad intervenire fu un poliziotto che abita nel palazzo.

Sempre Antony Licari, nel dicembre 2015, fu arrestato per il furto di un altro ciclomotore. Anche in quell’occasione, a bloccarlo, in via Trapani, furono agenti del Commissariato.

Natale Salvatore Licare, anche lui con precedenti penali, il 22 gennaio 2017 fu arrestato dalla polizia allo stadio municipale di Marsala con l’accusa di avere violato il Daspo triennale subito nel 2015. Poi venne assolto da questa accusa. I suoi legali, infatti, sostennero che il tifoso avrebbe voluto allontanarsi dallo stadio prima delle 13, ma che ciò non gli fu possibile proprio perché il custode dell’impianto sportivo aveva già chiuso le porte.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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