Omicidio Nicoletta, giudizio immediato per i due imputati

Di Redazione / 21 Ottobre 2019

TRAPANI – E’ stato avviato, davanti la Corte d’assise di Trapani, il processo a Margareta Buffa, 30 anni, di origine romena, arrestata lo scorso 20 marzo dai carabinieri insieme a Carmelo Bonetta, 35 anni, per l’omicidio di Nicoletta Indelicato, uccisa con dodici coltellate e poi parzialmente bruciata la notte tra il 16 e il 17 marzo scorsi nelle campagne di contrada Sant’Onofrio, nell’entroterra di Marsala. Per Buffa e Bonetta, il gup di Marsala Riccardo Alcamo, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il giudizio immediato.


Il processo in Corte d’assise è stato, però, avviato nei confronti della sola Buffa, perché Bonetta ha chiesto il rito abbreviato. L’assassino reo confesso sarà, quindi, giudicato davanti al gup di Marsala. Bonetta fu arrestato dopo avere ammesso di essere stato l’autore materiale del delitto, aggiungendo di avere agito d’intesa con Margareta Buffa. E fu lo stesso omicida, all’alba del 20 marzo, a condurre gli inquirenti sul luogo in cui era stato abbandonato il cadavere: in un vigneto di contrada Sant’Onofrio, a circa 8 chilometri dal centro di Marsala. In quel posto, sarebbero arrivati con la Lancia Y di Buffa, che poi ha dichiarato che Bonetta si era nascosto nel bagagliaio, per uscire quando si sono fermati in aperta campagna e accoltellare Nicoletta. Nel capo d’accusa, però, si legge che «entrambi» avrebbero accoltellato Nicoletta Indelicato, anche lei di origini romene e adottata da una famiglia di Marsala come la Buffa.

Gli inquirenti, però, affermano di non essere riusciti a focalizzare il movente dell’omicidio. I tre, spesso, la sera uscivano insieme. Oggi, nella prima udienza in Corte d’assise, è emerso che a dare una svolta alle indagini fu una intercettazione ambientale dei carabinieri. Mentre Buffa e Bonetta erano nella sala d’attesa della caserma di Marsala, lei disse: «Non gli fare trovare il corpo. Da qui voglio uscire con la mia auto…». Lui rispose: “Zitta!». A quel punto, i carabinieri li misero sotto torchio. L’intercettazione è stata acquisita al processo. Dopo il delitto, Margareta Buffa e Carmelo Bonetta si erano cambiati d’abito per andare a ballare in un locale di Castelvetrano allo scopo di farsi un alibi. La Buffa si è sempre dichiarata innocente, puntando l’indice accusatore contro Bonetta.

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