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Messina Denaro, si stringe cerchio attorno al boss: arrestati complici

Di Redazione |

ROMA – E’ in corso dalle prime luci dell’alba un blitz della Polizia di Stato volto al contrasto della criminalità organizzata nella Provincia di Trapani e in quella di Caserta. La Squadra Mobile di Trapani, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sta eseguendo numerose perquisizioni e arresti nei confronti dei favoreggiatori di Matteo Messina Denaro. Quindici gli indagati a vario titolo per associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi e favoreggiamento della latitanza del boss mafioso. Perquisita anche l’abitazione di Castelvetrano, residenza anagrafica del latitante Messina Denaro. 

Dall’operazione di oggi è emerso che nel 2015 il boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993, mandò un ‘pizzinò, un biglietto, ai suoi fiancheggiatori nel quale “mostra il suo interesse per l’acquisto di un terreno a Castelvetrano”, il comune in cui è nato. “E la famiglia mafiosa è intervenuta per ‘convincerè i proprietari a vendere il terreno”, come dicono gli inquirenti. E’ anche emerso un altro particolare ritenuto interessante dagli investigatori. Quello stesso terreno, in passato, era appartenuto al boss mafioso Totò Riina. 

La Squadra Mobile di Caserta, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sta eseguendo numerosi arresti nei confronti degli esponenti del sodalizio criminale con a capo un ex cutoliano, attuale reggente del clan dei Casalesi nell’agro Teano. Tra gli arrestati anche il referente di zona del federato clan «Papa».  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA