PALERMO – «Siamo tranquilli e sereni. Abbiamo sempre operato in pieno accordo con il Centro di coordinamento soccorso marittimo della Guardia costiera». Così la portavoce di Save the Children, Giovanna Di Benedetto, ribadisce la posizione della Ong sull’inchiesta della Procura di Trapani che ha indagato 20 persone nell’ambito del sequestro di nave Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet. Tra gli indagati ci sono anche operatori di Save the Children e di Medici Senza Frontiere.
«Dalle notizie che abbiamo – ha sottolineato dal molo Ronciglio di Trapani, in attesa di nave Diciotti della Guardia costiera – sono atti strettamente procedurali per consentire l’esame dei pc e telefonini sequestrati a ottobre. Un atto dovuto. Non abbiamo alcunché da temere».
Sull’ipotesi di un ritorno in mare della Ong con una nave nel Mediterraneo, Giovanna Di Benedetto si dice possibilista: «Non è previsto al momento il nostro ritorno in mare per operazioni di ricerca e soccorso di migranti – spiega – ma non è escluso».