Siti archeologici
Incendi, Schifani: “Una probabile mano criminale nell’incendio del Parco di Segesta”
Il presidente della Regione avanza il sospetto che il rogo che ha interessato il Parco sia di natura dolosa. Per fortuna il tempio e le altre parti di esso sono rimaste illesi
«Le fiamme non hanno risparmiato neppure il Parco archeologico di Segesta. Da una prima ricognizione, per fortuna, è stato possibile verificare che non sussistono danni ai siti monumentali: il tempio, il teatro e la casa del Navarca sono rimasti illesi. Ma se, come sembra, il rogo è stato causato da una mano criminale, si tratta di un gesto gravissimo che va condannato con forza perché ha messo a rischio l’incolumità di chi vive nelle zone limitrofe e ha recato un grave danno al nostro inestimabile patrimonio storico-artistico. Mi auguro che si possa risalire al più presto ai responsabili». Così il governatore Renato Schifani.
Aggiunge l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato: Grazie a un’attenta programmazione e alle recenti opere di pulitura, scerbatura e potatura abbiamo evitato il peggio. Risultano invece completamente distrutti il punto di ristoro, il corpo di guardia e il deposito vicino al tempio, il blocco dei bagni nei pressi dell’antiquarium e la tettoia delle case rupestri».«Quasi tutta la staccionata protettiva della strada che conduce al teatro e le recinzioni di sicurezza sono stati ridotti in cenere, così come i cavi elettrici e i corpi illuminanti nei pressi del teatro – conclude l’assessore -. Ci stiamo attivando per un’ulteriore e attenta ricognizione dei danni anche nell’ottica di porre in sicurezza i percorsi di visita e non compromettere l’imminente stagione teatrale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA