ERICE – Da oltre cinquant’anni, circondati dal silenzio rarefatto delle stradine medievali di Erice, ospitano il dialogo visionario sul futuro dell’Universo fra i più grandi scienziati della terra: fra loro centinaia di Premi Nobel invitati in Sicilia dalla Fondazione “Ettore Majorana” e dal suo storico presidente, il fisico prof. Antonino Zichichi, per promuovere una “scienza senza segreti né frontiere”. Spazi, quelli degli Istituti Wigner-San Francesco e Blackett-San Domenico, frequentati solo da accademici e uomini di scienza, e che da questa estate saranno per la prima volta eccezionalmente aperti al pubblico con la possibilità di visitare fino al 3 novembre 2019 quattro mostre, tre delle quali curate dal professor Zichichi, e messe a punto dalla Fondazione. Il primo passo è di natura didattico-documentale, s’intitola “Storia del Centro Majorana” e, con il supporto di pannelli illustrativi, foto d’archivio, pagine di giornali e cimeli, ricostruisce mezzo secolo di attività della fondazione (nata nel 1963) che, di fatto, ha determinato la rinascita di Erice sotto l’egida della cultura scientifica internazionale, oltre a catapultare il piccolo borgo trapanese nell’Olimpo delle mete più affascinanti per viaggiatori alla ricerca di luoghi meno battuti dal turismo di massa. Le tre mostre d’arte «Sono un contributo affinché la Cultura del nostro tempo non ignori le conquiste della Scienza».
La prima s’intitola “Fibonacci e il Numero Aureo. La forma generatrice”: trenta opere classiche e contemporanee – firmate da Piero Guccione, Pizzi Cannella, Umberto Mastroianni, Carlo Gavazzeni Ricordi e installazioni site-specific di Paola Lo Sciuto – si prestano a raccontare ai visitatori la “Proporzione Aurea”, il rapporto “magico” contenuto nel DNA delle forme della natura e utilizzato dagli artisti, da Giotto in poi, come parametro di Bellezza universale. Poi la mostra “Stelle, Costellazioni e Oroscopi”, in cui il professor Zichichi affronta in modo scientifico il problema dei segni zodiacali coinvolgendo, con opere sul tema, artisti contemporanei come Gregorio Botta, Bruno Ceccobelli, Lucia Crisci, Ettore de Conciliis, Nedda Guidi, Riccardo Monachesi, Thomas Mustaki, Marco Tamburro. In mostra anche due capolavori di Igor Mitoraj (Grande notturno [omaggio a Galilei] del 2008) e Pizzi Cannella (Luna o luna nuova del 2004).
Si conclude con “Il Monumento di Erice. Un percorso artistico 1931-1993” dedicata allo scultore Umberto Mastroianni e a cura di Caterina Napoleone: omaggio all’artista che nel 1993, in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II a Erice per i trent’anni della Fondazione, realizzò un monumento celebrativo, un bassorilievo in bronzo che celebra il dialogo fra scienza, arte e fede. Le mostre, coordinate da Il Cigno GG Edizioni (Roma), saranno visitabili negli spazi del Centro Ettore Majorana fino al 3 novembre 2019, tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 19. I visitatori potranno usufruire dell’Erice Pass, ticket cumulativo che integra l’accesso ai due istituti della Fondazione Majorana con le quattro mostre, al consueto percorso fra i monumenti principali di Erice.