il caso
Come nel fim “Fuga da Alcatraz”, sventato il piano di evasione di due detenuti dal carcere di Trapani
La denuncia della Uilpa Sicilia: «Mancano agenti penitenziari»
Hanno approfittato dei lavori di ristrutturazione che si stanno eseguendo nel carcere Pietro Cerulli e della carenza di personale tra gli agenti della polizia penitenziaria per cercare di fare un buco in una parete e tentare la fuga. In questi giorni due detenuti italiani erano riusciti già a sfondare la parete e nascondere il grosso foro utilizzando dei fogli di carta colorati con alcuni pennarelli in dotazione.
«A sventare la fuga – dice Gioacchino Veneziano segretario regionale Uilpa Sicilia – è stato un agente che si è accorto dei rumori nel reparto Mediterraneo. Doveva esserci una pausa e invece c’era chi stava lavorando. E’ il reparto di media degenza. L’agente ha scoperto il buco. Poi sono stati identificati i responsabili che saranno trasferiti dal carcere. E’ lo stesso reparto della casa circondariale di Trapani noto per la sommossa messa in atto da circa duecento reclusi il 10 marzo del 2020, reparto che venne completamente devastato in quell’occasione». Il tentativo di fuga secondo i sindacalisti conferma la mancanza di personale.
«Gli agenti penitenziari in servizio a Trapani sono pochi. Mancano in organico almeno 80 nuovi agenti – aggiunge Veneziano – Una grave carenza di personale se si considera che si vuole portare il carcere da 500 detenuti a 600. Con i numeri attuali è difficilissimo potere controllare i detenuti che sono coscienti di questa difficoltà e tentano pure le evasioni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA