Caso Denise, Piera Maggio: «Speriamo in svolta nelle indagini, troppe verità nascoste»

Di Redazione / 12 Ottobre 2017

“Siamo impantanati in una verità nascosta. Dopo 13 anni di sofferenze, di rabbia per la mancata giustizia e di lotta continua che a volte mi ha tolto le forze resto con i piedi per terra. Aspettiamo gli esiti delle indagini. Certamente è un fatto importante, il mio auspicio è che possa arrivare finalmente una svolta decisiva”.

A dirlo all’Adnkronos è Piera Maggio, la mamma della piccola Denise Pipitone, la bimba sparita nel nulla il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo mentre giocava davanti casa in via Domenico La Bruna. La Procura di Marsala ha disposto nuovi accertamenti su alcune impronte rilevate dagli investigatori, in vari luoghi e su diverse auto, dopo la scomparsa della piccola. Toccherà al Ris di Messina rilevare eventuali tracce di Dna riferibili a Denise, che al momento della scomparsa non aveva ancora quattro anni e che il 26 ottobre ne compirà 17.

“Si tratta di una tecnica che esisteva già nel 2004, non affinata come adesso – prosegue mamma Piera -, ma che certamente poteva essere impiegata dall’ex procuratore Di Pisa e prima che si arrivasse alla sentenza della Cassazione”.

La Suprema Corte lo scorso lo scorso 19 aprile, infatti, ha confermato l’assoluzione, già avvenuta in primo e secondo grado, di Jessica Pulizzi, sorellastra per parte di padre di Denise e all’epoca dei fatti ancora minorenne. Quella che sembrava una svolta nelle indagini arrivò nel 2005. Dopo aver seguito la pista del rapimento da parte di zingari, sotto accusa finì proprio Jessica Pulizzi. Secondo l’accusa era stata lei a rapire la bambina per ‘vendicarsì di Piera Maggio e della sua relazione con il padre, Pietro Pulizzi, dalla quale era nata Denise.

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