Trapani
Busta paga gonfiata al Conad, chiesto rinvio a giudizio per sei imputati
Il 7 settembre davanti al gup accusati di estorsione, i dipendenti della società Arcipelago che gestiva il punto vendita
La Procura della repubblica di Trapani ha chiesto il rinvio a giudizio delle sei persone coinvolte nell’indagine della Guardia di finanza «A shot of money», relativa alle estorsioni in busta paga che sarebbero state commesse, fino all’inizio del 2019, in danno di diversi dipendenti del supermercato Conad di Trapani quando questo era gestito dalla società «L'Arcipelago».
Estorsioni che, secondo quanto emerso dall’indagine, sarebbero state commesse con la complicità di due sindacalisti. Il processo è stato chiesto per Gianluca Amato, 47 anni, di Carini, Salvatore Vitale, 42 anni, anche lui di Carini, ma residente a Palermo, rispettivamente presidente del Cda e consigliere delegato de «L'Arcipelago», Massimo Leonardi, 47 anni, catanese, Romina Fiore, 38 anni, di Palermo, responsabili all’epoca dei fatti del Conad di Trapani, e i sindacalisti Nunzia Bivona, 50 anni, di Palermo, della UilTucs, e Antonino Bignardelli, 53 anni, di San Vito Lo Capo (Tp), della Cildi. Tutti sono accusati di estorsione in concorso. Amato e Vitale anche di riciclaggio.
L’udienza preliminare davanti al gup Emanuele Cersosimo si terrà il 7 settembre. Per i sei indagati, ai primi di novembre 2020, il gip di Trapani dispose misure cautelari personali interdittive: divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e la professione di conciliatore sindacale, nonché il sequestro preventivo di circa mezzo milione di euro, quale profitto illecito dei reati di estorsione e auto-riciclaggio. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA