Visita del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, stamane nelle zone del Trapanese duramente colpite dai nubifragi dei giorni scorsi per ascoltare le richieste delle amministrazioni e dei cittadini, assieme al capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Ad accompagnarlo il prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza, il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, il commissario straordinario del Comune di Misiliscemi, Carmelo Burgio, l'ingegnere capo del Genio civile di Trapani, Salvatore Caruso. "Sono qui per testimoniare vicinanza alle comunità duramente provate – dichiara Schifani – . Vorrei ringraziare la Protezione civile, l’Aeronautica, i Carabinieri per quello che è stato fatto in momenti così delicati. Abbiamo preso atto della situazione e abbiamo concordato di stanziare somme per la realizzazione di nuove pompe di sollevamento sia a Trapani sia a Misiliscemi. Nello stesso tempo disporremo una relazione idrogeologica da concordare con l’Università di Palermo per fare in modo che non si verifichi più l’inondazione delle saline e poi studieremo con l’Autorità di bacino un sistema che preveda la pulizia dei torrenti, perché si tratta di una situazione strutturalmente gravissima che va affrontata».
Schifani ha effettuato un sopralluogo nei pressi del torrente Verderame che è esondato nel Comune di Misiliscemi, poi tappa in contrada Salinagrande per verificare i danni subiti in quella porzione di territorio, visitare un edificio scolastico e incontrare i produttori di sale. Poi ha raggiunto Trapani, dove ha prima incontrato una ventina di minori stranieri non accompagnati del Cara di Milo evacuati nei giorni scorsi in elicottero perché la struttura era stata inondata dall’acqua. Al termine un incontro tecnico-operativo al Comune di Trapani con le istituzioni, presenti anche il sindaco di Erice, Daniela Toscano Pecorella, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Michele Burgio, vertici delle forze ordine, tecnici di Protezione civile e deputati del territorio.
«Trapani e il circondario sono stati colpiti recentemente da quattro eventi alluvionali, di cui due veramente forti, preceduti da una allerta gialla o arancione. Si tratta di fenomeni meteo improvvisi, imprevedibili, che rilasciano copiose quantità di acqua in poche decine di minuti, sovraccaricando le fognature, i canali e i torrenti. Come Protezione civile siamo seriamente preoccupati perché questi eventi severi avvengono con maggiore frequenza in un contesto generale di cambiamenti climatici. Dobbiamo imparare a conviverci e fare le opere di prevenzione strutturale che mitigano il rischio, le quali, tuttavia, richiedono investimento di risorse e tempi lunghi. Nelle more, dobbiamo garantire la sicurezza dei cittadini e dei beni attraverso una maggiore attività di previsione, con gli avvisi meteo, e di prevenzione, con l’allertamento delle strutture di Protezione civile, nonché soprattutto una forte azione di sensibilizzazione dei cittadini». – afferma il capo Cocina -.