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Niente accordo tra Meta e Siae: stop alla musica su Facebook e Instagram

Sulle piattaforme verranno bloccati o silenziati i brani che rientrano nel repertorio Siae, gli altri continueranno ad essere disponibili

Di Titti Santamato |

«La musica è finita, i social se ne vanno». Parafrasare una celebre canzone di Ornella Vanoni può servire a spiegare cosa accadrà nelle prossime ore su Facebook e instagram. Meta, la holding proprietaria, ha reso noto di non aver raggiunto un accordo con Siae per il rinnovo della licenza sul diritto di autore.

Di conseguenza sulle piattaforme verranno bloccati o silenziati i brani che rientrano nel repertorio Siae, gli altri continueranno ad essere disponibili. «Una decisione unilaterale che lascia sconcertati», dichiara la Società degli autori ed editori italiani. «Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti», afferma la società di Mark Zuckerberg.

«No al far west, i colossi rispettino le opere d’ingegno e la sovranità legislativa degli Stati», sottolinea il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che aggiunge: «È sacrosanto difendere gli autori italiani e tutelare l’opera del loro ingegno, quella creatività che tanto valore ha nel mondo. Operare per difendere la creatività nazionale e l’immaginario italiano, aggiunge ancora Sangiuliano, è un preciso mandato politico da onorare nei fatti. La indiscutibile libertà di mercato va esercitata all’interno di regole condivise e rispettate da tutti: è il fondamento di una convivenza pacifica e produttiva. L’oceano della rete – conclude – va alimentato di contenuti di cui va riconosciuta la giusta retribuzione, altrimenti è destinato a diventare un Mar Morto sterile e senza vita».

Meta per consentire l’uso della musica sui social, che rende più accattivanti i post di creator e influencer, stringe accordi sul copyright con i titolari dei diritti musicali in tutto il mondo. Nel territorio europeo ha partner in Spagna, Francia, Germania, Svezia, Regno Unito e Turchia. La rottura con la Siae rappresenta un precedente mondiale per il colosso di Menlo Park. Avrà un impatto sui Reels (i video brevi su Facebook e Instagram), sul flusso delle notizie di Instagram, e sulle Storie di Facebook e Instagram.

Su Facebook, i contenuti impattati verranno bloccati, su Instagram verranno silenziati. «Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae – rende noto Meta – da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del loro repertorio nella nostra libreria musicale. Continueremo a impegnarci per raggiungere un’intesa che soddisfi tutte le parti, crediamo sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano».

«A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio – ribatte la Società degli autori ed editori italiani – Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023». Per Mogol, la battaglia in difesa degli autori «è sacra, queste piattaforme guadagnano miliardi e sono restie a pagare qualcosa».

«La stessa minaccia di Meta l’aveva fatta tempo fa anche Google: poi l’accordo è stato trovato», sottolinea Mario Lavezzi, celebre artista e compositore. L’industria musicale, attraverso il suo presidente Enzo Mazza, auspica che «Siae e Meta trovino presto un accordo nell’interesse del crescente mercato musicale in Italia e degli aventi diritto». «Chiediamo che Meta riapra immediatamente in buona fede un tavolo negoziale con Siae», gli fa eco il presidente della Federazioni Editori Musicali, Paolo Franchini. «La scelta di Meta è un danno enorme che preoccupa dicono il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione a all’editoria, Alberto Barachini e alla Cultura Lucia Borgonzoni. Mi auguro che vengano immediatamente riaperti tavoli di discussione», ribadisce la sottosegretaria. «Presenteremo una risoluzione urgente a sostegno degli autori italiani, sarà in discussione la prossima settimana» è, infine, l’impegno del Presidente della commissione Cultura della Camera, il deputato Fdi Federico Mollicone.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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