Dopo oltre 25 anni di utilizzo, Internet Explorer andrà in pensione il 15 giugno del 2022. Microsoft ha annunciato la fine del supporto per il servizio e i sistemi su cui non si potrà più utilizzare. Il colosso americano aveva già interrotto il supporto a Internet Explorer per Microsoft Teams lo scorso anno e farà lo stesso per Microsoft 365 nei prossimi mesi.
Inoltre, il software diventerà incompatibile con altri servizi casalinghi come Outlook, OneDrive e Office365 a partire dal 17 agosto 2021, con un lento avvicinamento verso l’interruzione completa.
Microsoft ha cercato di eliminare il browser da anni ma, nonostante il lancio del nuovo software Edge, Explorer raccoglie ancora il 5% di utenti globali (fonte NetMarketShare). Dal cosiddetto «end-of-support», Microsoft non rilascerà più aggiornamenti di sicurezza per il programma, che è già un buon motivo per passare ad altro.
Dal 15 giugno 2022, Internet Explorer sparirà da tutte le versioni di Windows 10, ad eccezione di quelle Enterprise, dedicate ad ambiti particolari, come ospedali e catene di logistica. Ad ogni modo, il successore, Edge, ha già sorpassato in percentuale (oltre il 7%) il browser sulla via del ritiro. Peraltro, il nuovo browser è basato su Chromium, lo stesso codice con il quale Google sviluppa Chrome, che è il software di navigazione più usato al mondo. Lo stesso Edge integra una modalità Internet Explorer, che si rende necessaria per quei siti che ancora non supportano programmi più recenti. Secondo gli studi, nella sua fase di picco tra il 2003 e il 2005, Internet Explorer aveva una quota di mercato di oltre il 90%. All’inizio del 2009, attirava ancora il 65% di chiunque navigasse su internet a livello globale.