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Catania, stampanti 3D per produrre accessori per ventilatori con maschere snorkeling
CATANIA. L’ultima frontiera, legata alla drammatica carenza di ventilatori negli ospedali per l’assistenza dei malati di coronavirus, è l’utilizzazione di maschere già esistenti sul mercato e commercializzate dal gruppo Decathlon, che con opportune modifiche realizzate con stampanti in 3D possono essere utilizzate nelle terapie intensive.A Catania l’Istituto tecnico Marconi-Mangano, diretto dal preside Egidio Pagano, ha aderito al workflow lanciato dalla piattaforma Fablab Open Mask Sicilia per la realizzazione, appunto mediante stampa 3D, degli accessori/sdoppiatori dei sistemi di ventilazione polmonare in uso nei reparti di terapia intensiva/semintensiva degli ospedali per far fronte all’emergenza covid19.Da ieri mattina i laboratori della scuola, che è centro Future lab per la Sicilia orientale, sono già operativi per la produzione di 50 adattatori Easy Covid 19 che verranno consegnati al Policlinico Universitario G. Martino di Messina. Si tratta di adattatoriin PLA “Isinnova Charlotte” che serviranno per modificare le maschere Easybreath da snorkeling che Decathlon, ideatore, produttore e distributore, ha annunciato proprio ieri che donerà alle regioni che ne fanno richiesta.
La maschera, nata per tutt’altro scopo e che abbiamo visto nelle spiagge l’estate scorsa, si trasformerà così in dispositivo d’emergenza per respiratori ospedalieri, grazie alla valvola di raccordo in stampa 3D brevettata con la massima urgenza dalla Isinnova di Brescia.
L’iniziativa partita dalla piattaforma Fablab Open Mask Sicilia, e attivata anche dal FabLab di Palermo, si rivolge a tutti i soggetti (aziende, volontari, scuole, singoli amatori) che posseggono stampanti 3D e sono in grado di realizzare adattatori (per le maschere di ossigeno) e sdoppiatori a Y-OMS (per la ventilazione) in PLA, un polimero che fonde a 200 gradi esi solidifica per dare forma. Adattatori e sdoppiatori serviranno nei casi di emergenza, in assenza di ventilatori disponibili, a collegare due pazienti con un solo ventilatore. «Nei prossimi giorni saremo operativi anche per la produzione delle mascherine riutilizzabili e disinfettabili, per uso ospedaliero HME15 e GRID che potremo realizzare in TPU flessibile-trasparente – spiegano i docenti Giuseppe di Bella e Antonio Gullotto che coordinano l’attività dei laboratori e delle stampanti del Marconi. – I nostri docenti stanno lavorando già a tempo pieno con la DaD- conferma il preside del Marconi, Pagano – ma in un momento così critico dobbiamo sfruttare tutte le competenze ed eccellenze tecniche che abbiamo per contribuire ad aiutare in qualunque modo il nostro Paese». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA