cambiamenti climatici
Catania, la simulazione shock: così piazza Duomo potrebbe finire sott’acqua
Climate Central ha ipotizzato come cambierebbe la fisionomia delle città con l'innalzamento della temperatura globale di 4 gradi
Lo scenario è di quelli shock. Ma la simulazione realizzata da Climate Central, un’organizzazione indipendente di scienziati e giornalisti esperti di clima, mostra che cosa accadrà anche a Catania (insieme ad un centinaio di altre città sparse per il mondo) se il riscaldamento globale non sarà limitato in questo secolo. Una “previsione” che si basa più che su un preciso arco di tempo temporale su quanto crescerà mediamente la temperatura e di quanto si innalzerà il livello del mare.
A Catania ad esempio piazza Duomo sarà sommersa da qualche metro di acqua – almeno un paio – se la temperatura dovesse aumentare di 4 gradi. Nello scenario più ottimistico (“solo” 1,5 gradi) sott’acqua finirà l’area che va da via Dusmet all’area del porto. Fantascienza? Non esattamente perché Climate Center ha elaborato le sue previsioni basandosi su dati dell’Ipcc, il gruppo intergovernativo di scienziati del cambiamento climatico il cui prossimo rapporto di valutazione, il sesto, sarà pubblicato nel 2022. E i dati fin qui certi sono allarmanti: nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di Co2 sono state le più alte degli ultimi 2 milioni di anni, mentre quelle dei gas serra le più elevate degli ultimi 800 mila anni. Negli ultimi 50 anni la temperatura della Terra è cresciuta a una velocità che non ha uguali negli ultimi 2 mila anni, mentre l'aumento medio del livello del mare è cresciuto a una velocità mai vista negli ultimi 3 mila anni. Il riscaldamento non comporta “solo” l’innalzamento del livello del mare che è una delle conseguenze (la più disastrosa) ma anche ad un clima che sembra impazzito, come ormai abbiamo imparato nostro malgrado a notare, con eventi sempre più estremi, che prima dalle nostre parti erano molto rari e che ora si susseguono con preoccupante “regolarità”. Climate Center nelle sue previsioni esprime preoccupazione soprattutto per le megalopoli del sud est asiatico, destinate, se continua così, ad essere sommerse, comportando un enorme flusso migratorio, con conseguenze disastrose anche dal punto di vista economico. sanitario e sociale. Abbattere le emissioni di Co2 e di altri gas serra in grado di limitare i disastri provocati dai cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo in alcune parti del mondo è però ancora possibile anche se i governi stentano a trovare accordi “pratici” e che non restino solo sulla carta. Ma tagliare le emissioni dei gas serra per abbassare la febbre del pianeta, in particolare della Co2 che permane nell'atmosfera per centinaia di anni, è diventata una questione di sopravvivenza. Il Covid, paradossalmente, ci ha dato una piccola mano: durante i lockdown causati dalla pandemia, le emissioni di Co2 sono diminuite nel mondo del 7% anche se gli effetti sulla temperatura della Terra sono stati quasi trascurabili . Le previsioni degli scienziati dell’Ipcc parlano di un riscaldamento che procede molto velocemente e danno nuove stime sulle possibilità di superare il livello di global warming di 1,5 gradi centigradi nei prossimi decenni e mediamente nei prossimi 20 anni, la temperatura globale dovrebbe raggiungere o superare 1,5 gradi di riscaldamento.
La simulazione è stata realizzata da «Climate Central» (https://picturing.climatecentral.org/), un’organizzazione indipendente di scienziati e giornalisti esperti di climaCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA