Anche una ricercatrice di Catania nel pool che ha scoperto la Supernova assassina

Di Enrica Battifoglia / 14 Gennaio 2016

ROMA – Brilla 570 miliardi di volte più del Sole e 20 volte più della Via Lattea: è la supernova più luminosa mai vista, un cataclisma cosmico tanto gigantesco quanto misterioso. Descritta su Science, si chiama ‘Assassin’, almeno così i ricercatori pronunciano l’acronimo del programma che l’ha scoperta, ASAS-SN (All-Sky Automated Survey for SuperNovae system), coordinato dalla Ohio State University. “Brilla oltre due volte più di qualsiasi altra supernova finora conosciuta”, scrive il coordinatore della ricerca, Subo Dong, dell’Istituto di Astronomia e Astrofisica dell’università di Pechino. Il gruppo di ricerca internazionale comprende gli italiani Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project di Ceccano (Frosinone), e Filomena Bufano, dell’osservatorio di Catania dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

 


Se la supernova da record, chiamata ASASSN-15lh (SN 2015L), “si fosse trovata alla distanza di Sirio, la stella più luminosa nel cielo notturno, l’avremmo vista brillare con una luminosità apparente pari a quella del Sole”, ha detto Masi. “È un fenomeno eccezionale – ha aggiunto – e osservarlo è stata grandissima emozione”.


Esplosa con una potenza 200 volte superiore a quella di una tipica supernova, ASASSN-15lh si trova a 3,8 miliardi di anni luce dalla Terra, nella costellazione dell’Indiano, visibile solo dall’emisfero australe. È una delle rarissime supernovae super-luminose (Ssl): finora ne sono state osservate solo poche decine. Perciò, ha detto Bufano, studiarla “è fondamentale per interpretare e comprenderne l’origine fisica, intesa come tipo di meccanismo di esplosione e natura della stella progenitrice, probabilmente appartenente alla generazione di stelle formatesi nelle prime fasi dell’Universo”.


La supernova “Assassina” è anche uno straordinario rompicapo cosmico. Lo ammette lo stesso Dong: “I meccanismi dell’esplosione restano avvolti nel mistero, considerate l’immensa quantità di energia che essa ha riversato nello spazio”. Non torna, ad esempio, che la galassia che l’ha ospitata abbia una massa superiore rispetto alle galassie nelle quali sono esplose altre supernovae. “Non possiamo escludere – ha detto Masi – che la supernova da record non sia esplosa in quella galassia, ma che sia un fatto prospettico”.

 

Non tornano nemmeno i dati relativi al nichel, il cui decadimento radioattivo è il ‘motorè delle supernovae: “Per una luminosità come quella raggiunta nel picco di ASASSN-15lh – ha rilevato – sarebbero necessarie non meno di 30 masse solari di nichel-56. Probabilmente ulteriori osservazioni chiariranno questo punto”. Per fare luce sulla supernova ‘Assassina’, i ricercatori hanno ottenuto delle ore di osservazione con il più celebre dei telescopi spaziali, Hubble. 

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Pubblicato da:
Redazione
Tag: supernova