Spettacolo, incertezza, sorpassi e polemiche. Dopo anni di sbadigli e gare scontate dovute prima allo strapotere Red Bull e poi a quello Mercedes la Formula 1 ha finalmente abbandonato le terribili sembianze del monomarca per imboccare la strada più amata da tifosi e appassionati, ovvero quella delle sfide all’ultimo sangue proprio come quella di quest’anno tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Grande assente in questo show la Ferrari che però – parola di Charles Leclerc – potrebbe tornare presto a essere protagonista.
«Dopo il 2020, che è stato un anno difficile, abbiamo iniziato a lavorare nella giusta direzione – ricorda il monegasco – Non esistono miracoli in Formula 1, tutti lavorano per migliorare, ma io ho l’impressione che la Ferrari stia crescendo più degli altri team».
Una vera e propria battaglia quella tra il campione del mondo della Mercedes e l’olandese volante spesso risoltasi con autoscontri pericolosi ben oltre i limiti dei regolamenti, scritti e non scritti. Come accadeva nelle super sfide tra Schumacher e Alonso, tra Senna e Prost e andando ancora più indietro nel tempo tra Lauda e Hunt, duelli ormai nella storia che hanno ispirato più di un film. E in Turchia un altro capitolo di questo avvincente film del Mondiale 2021 con Verstappen di nuovo in testa al Campionato con sei punti di vantaggio su Hamilton a dimostrazione che, grazie all’equilibrio di prestazioni tra le due vetture e al talento irrefrenabile del pilota della Red Bull, sarà lotta vera fino alla fine dei cinque Gran Premi che mancano al termine di una stagione lunghissima con in tutto 22 gare, l’ultima della quali il 12 dicembre ad Abu Dhabi dopo l’inedito Gp in Arabia Saudita previsto il 5 dicembre.
Un Gp quello a due passi da Istanbul che, proprio per la posta in gioco altissima che vede Hamilton alla rincorsa dell’ottavo titolo per superare il record di kaiser Schumi, ha spostato il fronte delle polemiche all’interno dello stesso team Mercedes per un pit-stop indesiderato da Hamilton nelle ultime battute della corsa. Episodio che ha mandato su tutte le furie l'inglese che è stato costretto a chiarire su Instagram i suoi rapporti con il box Mercedes:« Non è vero che sono arrabbiato con il mio team. Come squadra lavoriamo per attuare la miglior strategia possibile, ma durante una gara bisogna prendere decisioni in tempi rapidi, e vi sono molti fattori che cambiano costantemente. Ieri ci siamo presi il rischio di restare in pista nella speranza che questa asciugasse, ma non è successo. Ho voluto rischiare provando ad andare fino alla fine, ma era una mia intenzione che non ha funzionato. Alla fine abbiamo fatto la sosta, ed è stata la cosa più sicura che avremmo potuto fare. Si vive e s'impara. Si vince e si perde da squadra».
Subito dopo la conclusione della corsa, Hamilton ha rivolto un secco messaggio via radio alla propria squadra, facendo intendere il proprio disappunto per la decisione presa: «Ve l'avevo detto, ora lasciatemi in pace». E oggi il chiarimento del campione del mondo: «Non aspettatevi che possa essere sempre gentile e calmo mentre sto gareggiando, siamo tutti molto passionali e può succedere di esternare l’intensità del momento, come accade per tutti i piloti. Il mio cuore ed il mio spirito sono in pista, dentro di me c'è il fuoco che mi ha permesso di andare lontano e che mi ha consentito anche di dimenticare qualsiasi attrito, ne abbiamo già discusso e siamo già pronti a guardare alla prossima gara. Oggi è un altro giorno – ha concluso Hamilton – per risollevarci come squadra».