Giappone
Tokyo, è già Olimpiade, ma crescono i contagi
Venerdì la cerimonia inaugurale alle ore 13 italiane. Prologo con il softball
La fiamma non è ancora accesa, ma il mondo ha già cominciato i suoi Giochi. A 48 ore dalla cerimonia inaugurale di Tokyo 2020, mentre l’Oms cita l’Olimpiade come esempio di unità nella lotta alla pandemia e Jill Biden conferma che ci sarà all’apertura, il prologo delle gare ha fermato – almeno per ora – dubbi e polemiche sull'opportunità di dare il via all’evento più globale che esista. Simbolicamente, le prime atlete in campo sono state quelle del softball per Giappone-Australia a Fukushima, luogo del disastro nucleare del 2011.
La capitale giapponese ha fatto registrare oggi un nuovo record di casi Covid, 1.832, il numero più alto da sei mesi a questa parte. Gli esperti locali della sanità sono convinti che la bolla alla quale sono costretti gli oltre 11 mila atleti e le altre migliaia di accreditati non regga, anche se l’aumento di contagi tra gli olimpici corre in realtà a ritmi più bassi: la conta di inizio giornata era a 71, di ora in ora si sono aggiunti diversi atleti, tra i quali la cilena Fernanda Aguirre, prima costretta a rinunciare alla sua gara, nel taekwondo, causa quarantena. Sono invece andate in campo le azzurre del softball, sconfitte dagli Usa nel match d’esordio, e anche la ragazze del calcio. Le inglesi si sono inginocchiate prima della partite contro il Cile contro il razzismo e i razzisti che hanno insultato i tre giocatori di Southgate per l’errore dal dischetto contro l’Italia. Le americane invece sono state battute 3-0 dalla Svezia, perdendo l’imbattibilità che durava da 44 partite. Nel Brasile che ha fatto cinque gol Formiga ha giocato la sua settima Olimpiade, a 43 anni. Un dato da record.
Insomma, è già Olimpiade. «Avete fatto del vostro meglio: il rischio zero non esiste, ma il mondo deve mostrare le stesse qualità olimpiche di determinazione, dedizione e disciplina per trionfare contro il virus», ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, parlando alla sessione Cio che precede l’apertura delle Olimpiadi di Tokyo. «La nostra non è una corsa una contro gli altri, ma tutti uniti contro il virus», ha aggiunto Ghebreyesus, facendo riferimento in particolare alla scelta di donare i vaccini ai paesi poveri, in controtendenza con quel che succede nella società civile. «Se non si getta acqua su tutto l’incendio, le braci possono riaccenderlo – ha spiegato il n.1 dell’Oms -. Di qui allo spegnimento della fiaccola, moriranno altre centomila persone nel mondo. La pandemia finirà quando il mondo sceglierà di porvi fine». Quanto a Tokyo, tracciare, isolare e curare quanti sono positivi è l’unica via, ha sottolineato Ghebreyesus.
Un applauso che non sembra essere sufficiente agli sponsor. Dopo la Toyota anche Panasonic e Procter&Gamble hanno annunciato che non presenzieranno alla cerimonia con i loro dirigenti, come anche Masakazu Tokura, n.1 della principale lobby economica nipponica, la Japan Business Federation. Ma il presidente di Toyota presenzierà come vicepresidente del comitato organizzatore, a riprova che le assenze sono frutto dell’ 'onorabilità' e delle ripercussioni sulla popolazione locale per il marchio. «Sarà' strano sfilare con la bandiera in uno stadio semivuoto, ma resterà un’emozione più profonda dell’oro olimpico», dice Jessica Rossi, coalfiere dell’Italia.
Per gli atleti che attendono l’appuntamento con la storia le preoccupazioni sono altre. Le pallavoliste del beach e gli skaters si sono lamentati che oggi sui loro campi di allenamento le temperature sono arrivate fino a 44 gradi. Il giavellottista tedesco Vetter, favorito per l’oro, denuncia che la pandemia e la riduzione dei test è un vero e proprio rischio per l'antidoping. L’incertezza ha avuto anche un altro effetto: per la prima volta Sports Illustrated, la 'bibbià americana dello sport, non si è lanciata nelle sue tradizionali previsioni di medaglie. I maligni tra i media Usa dicono perchè il responsabile del servizio è stato licenziato, dopo tante proiezioni errate, ma la realtà è che in assenza di molte gare – saltate causa pandemia – nessuno è in grado di dire chi sia veramente il favorito gara per gara. Saranno le Olimpiadi delle sorprese, sottolineano tutti. Anche in campo. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA