L’ultima medaglia di un’Olimpiade in positivo per il nuoto azzurro arriva dalla staffetta 4×100 maschile, un altro bronzo. Quella di Gregorio Paltrinieri nei 1500, invece, è solo di legno ma con tante attenuanti che rendono ancora più epico l’argento negli 800. Per come è andata, l’azzurro se lo sentiva che i suoi 1500 avrebbero conosciuto nuovi re. È partito sparato, ai primi 200 era primo, dai 400 in poi si è trovato già braccato e costretto a soffrire per tenere il passo del terzetto di testa formato dall’americano Robert Finke, nuovo campione olimpico dei 1500 con il tempo di 14'39"65, seguito da Misha Romanchuk (14'40"66), e dal tedesco Wellbrock (14'40"91).
Il leone azzurro stavolta si deve accontentare del quarto posto e non è abituato. Il suo lo aveva già fatto con l’argento negli 800, che dopo i guai con la mononucleosi è un vero miracolo, soprattutto alla luce del risultato di oggi: «Ho fatto di tutto – spiega a fine gara – Oggi non è bastato. Ero stanchissimo. Oggi sono stati più forti di me, va bene così. Ho provato a partire con un passo forte, ma poi in mezzo ero distrutto, proprio morto, non ce la facevo. Complimenti a loro». Tutto sulla 10 chilometri ora, il 5 agosto, senza sentirsi addosso il peso delle aspettative: «La mia intenzione è di gareggiare. Sono qua ormai e non mi tiro sicuramente indietro. Cercherò di recuperare il più possibile in questi giorni». Già il solo esserci potrebbe essere definito 'effetto Greg', che ha già portato due medaglie, la sua e il bronzo di Simona Quadarella che ha ammesso di essere stata ispirata proprio dal compagno di nazionale. A fine gara anche il dt Cesare Butini non ne ha fatto mistero: «Mai avremmo pensato di vederlo in acqua e vincere l’argento negli 800. Mi ha commosso vedere Gregorio arrivare qui e lottare come un leone, lo metterei in una teca».
Nel complesso, l’Italnuoto chiude le Olimpiadi di Tokyo 2020 con 6 medaglie, di cui due argenti e quattro bronzi, l’ultimo quello della staffetta 4×100 mista maschile, con Miressi, Burdisso, Martinenghi e Ceccon che hanno chiuso alle spalle di Usa (oro e record del mondo) e Gran Bretagna: «Siamo al settimo cielo – esultano gli azzurri a RaiSport prima di salire sul podio – Nel nostro gruppo c'è grande unione: sapevamo che le prime due (Usa e Gran Bretagna, ndr) erano irraggiungibili. L'oro? Ce lo prenderemo a Parigi 2024». Solo settimo posto per Lorenzo Zazzeri nella finale dei 50 stile ("Meglio non essere finito sul podio: ora non mi posso più nascondere. Ho tre anni davanti per preparare Parigi"), e per la staffetta 4×100 mista femminile: «Siamo soddisfatte perché è comunque una finale olimpica, che per le staffette femminili è sempre una bella prova e che sicuramente è destinata a crescere: abbiamo fatto quello che potevamo fare – ha sottolineato la capitana Federica Pellegrini – Lascio un settore maschile più forte che mai e uno femminile che ha tutte le potenzialità per crescere ed eguagliare i risultati degli uomini qui a Tokyo». Era l’ultima di Federica Pellegrini, ora ci sarà da ricostruire, specie dal punto di vista caratteriale come ha avvertito la stessa capitana: «Alle ragazze serve una figura professionale che le sostenga psicologicamente nei momenti difficili. Al momento non esiste».