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Sicula Leonzio, niente vendita e niente iscrizione: giunge al capolinea la storia bianconera

Di Rosario Sortino |

LENTINI – Finisce qui la storia della Sicula Leonzio dopo giorni e giorni in attesa di una iscrizione al prossimo campionato di Serie C che non è mai arrivata. Giornata intensa quella di ieri, terminata quando i dirigenti leontini dopo aver aspettato invano tutti insieme le buone notizie, si sono chiusi alle spalle i cancelli dello stadio “Angelino Nobile”, andando via con l’amaro in bocca e un nodo in gola per qualcosa che non ci sarà più.

Eppure, fino all’ultimo istante, la cordata di imprenditori etnei, di cui avevamo parlato nei giorni scorsi, con a capo Lino Gurrisi, presidente della Figc Catania ed ex dirigente del Calcio Catania, con dei trascorsi proprio sulla panchina della Leonzio, le ha tentate tutte, con lo stesso presidente Giuseppe Leonardi, che in zona “Cesarini” pareva essersi deciso a vendere il club. Trattativa, però, che ha subito dei rallentamenti nelle ultime ore fino a fermarsi definitivamente per via della documentazione relativa alla famosa fideiussione di 350mila euro che non è più arrivata, per poi procedere con l’acquisizione del club.

Una situazione che non mai stata davvero chiara con l’oblio che era già cominciato la sera della vittoria dei play out contro il Bisceglie, conquistata grazie al coraggio di un gruppo di eroi guidati dal tecnico Vito Grieco.

Al loro fianco, invece, un gruppo dirigenziale che ha lavorato e lottato sino all’ultimo minuto, nella speranza che non morisse la Sicula Leonzio e di conseguenza il calcio a Lentini.

Ad oggi però rimangono i dubbi più che leciti e molte domande su quanto accaduto che si pongono addetti ai lavori e tifosi che già hanno invaso i “social” a cui non va giù questo boccone amaro, soprattutto per le “scelte” mai dichiarate ufficialmente e né smentite, che hanno portato la proprietà della Sicula Leonzio a pensare di non iscrivere la propria squadra al prossimo campionato di C, qualora non si trovassero acquirenti.

Acquirenti che in un modo o nell’altro, hanno bussato alla porta del presidente Leonardi pronti a fare delle proposte, più o meno importanti, per rilanciare e dare continuità a un progetto di notevole prestigio la cui ambizione era quella di non fermarsi mai, ma di stupire ancora, considerando ormai alla fine il ciclo di Leonardi a Lentini.

Queste proposte però, sono rimaste nel limbo o spente sul nascere, evidenziando come nelle scorse settimane, nonostante le voci di corridoio e di incontri avvenuti, vi era stata poca voglia da parte del massimo dirigente bianconero di lasciare andare la propria creatura. I giorni passavano, il tempo stringeva, e l’impossibilità nel vendere annunciava indirettamente la scomparsa dei leontini dal calcio professionistico, senza una vera ragione, cancellando così la vittoria del campionato di Promozione con Pierpaolo Alderisi, la vittoria in Eccellenza con Seby Catania, la conquista della D con Ciccio Cozza e gli anni in C con Rigoli, Diana, Bianco, Torrente e Grieco che hanno saputo dare lustro ai colori bianconeri e alla vecchia signora del calcio siciliano, colpita al cuore, nella stagione in cui si celebravano i 110 anni.

Insomma si spengono ancora una volta le luci sul “Comunale” di Lentini, autentico teatro di battaglie agonistiche e vittorie, ormai scomparse nel nulla, cancellate con un semplice colpo di spugna. Inutile nasconderci, non ci sono vincitori in questo storia, finita nel peggiore dei modi. Ha perso il presidente Leonardi che nonostante tutto e le vittorie conquistate, non ha mai fatto breccia nei lentinesi e nella Lentini sportiva, e che farà certamente discutere per questa ulteriore “decisione”. Hanno perso i tifosi che ancora una volta hanno prima creduto e poi perso con tanta amarezza la squadra della propria città. E ha perso la classe politica lentinese che non ha saputo gestire al meglio la situazione. Tutti artefici di un “suicidio sportivo” dal quale bisognerà alzarsi immediatamente. O almeno provarci…COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA