CATANIA – Addio al primo posto? Sembrerebbe proprio di sì per quello che sta avvenendo in questo rush finale della stagiona regolare, attenzione, siamo sempre più convinti che è stato più demerito dei rossazzurri che merito delle altre squadre, Juve Stabia compresa.
Il Catania potenzialmente – lo hanno detto anche i “luminari” del calcio – era la squadra più forte del girone ed è stata pure ritoccata nel mercato invernale per farla diventare più competitiva. Non è andata come si sperava e qualche acquisto non è stato proprio azzeccato.
I rossazzurri sono andati a corrente alternata gettando al vento occasioni propizie e regalando punti a destra e manca. Sottil che di certo non è stata la soluzione migliore quest’estate visto i contrasti sorti con diversi giocatori strada facendo – alla fine un gruppo si allenava in un campo e un altro in quello attiguo – ha pagato anche per colpe non sue, Walter Novellino che si è subito rinchiuso nel “collegio” di Torre del Grifo per dare un aiuto tecnico e soprattutto psicologico alla squadra ha centrato l’obiettivo per due giornate con la sua straordinaria carica, ieri poi si è ritrovato davanti una squadra che non ha minimamente messo in pratica quel che si era provato e riprovato in settimana.
Era arrabbiatissimo l’allenatore irpino a fine partita e per fortuna che doveva correre all’aeroporto di Reggio Calabria per imbarcarsi sul volo per Roma ma sicuramente domani alla ripresa della preparazione farà un discorso chiaro ai suoi ragazzi nella speranza che la figuraccia di Reggio Calabria resti un fatto isolato della gestione del tecnico irpino.
Un Catania su cui ha sicuramente pesato l’assenza di capitan Marco Biagianti che è stato sempre il leader, il senatore bravo a dare l’esempio e a mettere ordine e scuotere i compagni. Non solo sul piano tecnico ma psicologico. Fin da mercoledì abbiamo temuto che stavolta non potesse farcela. Purtroppo il risentimento muscolare dopo la partita di una settimana fa con la capolista Juve Stabia ha costretto Marco con suo grande dispiacere a dare forfeit ma c’erano tanti altri che avrebbero potuto prendere per mano la squadra.
Nessuno è stato capace di sostituirsi al buon capitano e il primo posto alla luce degli altri risultati sembra un sogno irrealizzabile ma bisogna almeno restare aggrappati alla speranza di acciuffare la seconda posizione. La partita con il Bisceglie tra dieci giorni al Massimino ci dirà dove può arrivare questo Catania costruito su grandi nomi che però hanno deluso in troppe occasioni e questo anche l’amministratore delegato rossazzurro Pietro Lo Monaco deve ammetterlo suo malgrado.
Si faccia sentire pure lui: l’ad avrà visto i volti delusi dei tifosi rossazzurri che lasciavano con le bandiere abbassate lo stadio Granillo. Lo Monaco avrà anche visto “non giocare” per quasi tutta la partita il Catania e lui che è un volpone conosce forse meglio di ogni altro la causa del problema che affligge i rossazzurri. Non c’è molto tempo a disposizione, ma ci sono sempre i play off che potranno regalare ai tifosi catanesi quel che meritano da tanto, troppo tempo. L’importante è non abbattersi rispondendo subito sul campo e come dice Novellino “niente più chiacchiere”. Neanche il calendario è sfavorevole: Bisceglie e Rieti in casa, le trasferte di Francavilla e Cava, insomma si può raddrizzare la situazione.