ROMA – Con un colpo a sorpresa (per molti di spugna) il Collegio di Garanzia dello Sport dichiara «inammissibili» i ricorsi per i ripescaggi in Serie B di Ternana, Pro Vercelli, Siena, Catania, Novara ed Entella. Il presidente Franco Frattini se ne dissocia subito: «Mai nella storia del Collegio un presidente aveva votato contro, io l’ho fatto per la prima volta nella mia carriera».
Il campionato cadetto può continuare a 19 squadre: «Una sentenza politica», tuonano i club respinti. Il campionato cadetto può continuare per effetto del blocco ai ripescaggi imposto dalla Lega di B e avallato dal commissario straordinario della Federcalcio, Roberto Fabbricini. A spiegare le motivazioni dell’inammissibilità è lo stesso presidente Frattini, appena terminata l’udienza fiume di oltre tre ore al Coni: «E’ stata una decisione presa a maggioranza, per 3-2 con il mio voto contrario contenuto in una dichiarazione ufficiale che è parte del dispositivo della sentenza che dichiara l’inammissibilità di tutti i ricorsi. Il campionato continua a 19 così com’è».
Anche l’appiglio giuridico trovato dalla maggioranza del Collegio lo illustra Frattini, visibilmente deluso in volto: «Io optavo per un campionato a 22 squadre con l’accoglimento dei ricorsi», ha precisato l’ex ministro degli Esteri, senza voler entrare nello specifico su quali squadre avrebbero beneficiato del ripescaggio (sono tutti «improcedibili» per effetto dell’inammissibilità del ricorso principale), poi aggiunge: «Il Collegio ha ritenuto di confermare il torneo a 19 con una pronuncia di inammissibilità in cui si dice che sostanzialmente quei ricorsi dovevano essere proposti davanti alla giustizia endofederale, quindi inammissibile per avere sbagliato il giudice a cui andare». A dissociarsi da tale versione giuridica è lo stesso Frattini, che ben ricorda i tanti precedenti che in passato sono stati esaminati dallo stesso Collegio di Garanzia. Per prassi, si era sempre passati direttamente per questa via.
Ma pure se giuridicamente la decisione avesse un suo fondamento, resta il dubbio sul perché lo stesso Collegio abbia rimandato l’udienza al 7 settembre e poi si sia preso cinque giorni di tempo fino a oggi per decidere. Legittimo, da parte dei club ricorrenti, chiedersi se piuttosto non avrebbe potuto ritenere inammissibili da subito i ricorsi in modo tale da poter dare la possibilità alle società di appellarsi in tempo al Tfn (e poi nel caso alla Corte d’appello) ed evitare l’impasse che si è venuto a creare. E’ lo stesso Frattini ad anticipare quella che sembra la strategia di tutte le società rigettate: «Potranno – ha precisato – se lo vorranno, ripartire davanti al Tribunale federale della Figc e proporre le stesse contestazioni. Per me il comunicato 54 (sui criteri di ripescaggio, pubblicato dalla Federcalcio il 30 maggio 2018, ndr) sarebbe rimasto in vigore». Un’implicita indicazione che se si fosse andato avanti secondo la visione di Frattini, le porte si sarebbero aperto per Ternana, Pro Vercelli e Siena. Ma è un discorso del tutto virtuale.
Quel che è reale, è che con i campionati che ripartono (domani anche i sorteggi di Serie C) ormai per tutti e sei i club sembra svanito il sogno della B. Una decisione che farà sicuramente discutere, anche all’interno del Collegio (componenti oltre a Frattini, Gabriella Palmieri Sandulli, Mario Sanino, Massimo Zaccheo, Dante D’Alessio) la spaccatura è evidente: «Io – ha concluso Frattini – non condivido la pronuncia di inammissibilità e ho il dovere di dirlo. Su di me nessuna pressione, credo che il Collegio di Garanzia abbia ragionato su ipotesi molto diverse al suo interno e queste ipotesi molto diverse hanno portato a divergenze che nella storia del Collegio di Garanzia non c’erano mai state».