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Rugby: olimpionica Australia cambia sesso, ‘faccio il papà’

Ellia Green oro a Rio 2016: la decisione migliore della mia vita

Di Redazione |

ROMA, 17 AGO – Per dieci anni ha brillato nella Rugby League (quello a 13) femminile e nel Seven, specialità in cui, con la nazionale australiana, ha vinto l’oro ai Giochi di Rio 2016. Un anno fa la mancata convocazione per Tokyo, anche a causa di certi dubbi sulla sua vera identità di genere ma a quel punto lei, che adesso è un lui, la sua decisione l’aveva già presa. E ora Ellia Green la definisce “la migliore di tutta la mia vita”. Nel frattempo lavora al settore ‘container internazionali’ dell’aeroporto di Sydney e “faccio il papà”. Ellia Green ha voluto raccontare la sua storia nel corso del ‘Summit Internazionale per la fine della transfobia e dell’omofobia nello sport’, ad Ottawa, e si definisce “il primo olimpionico transgender”. Descriversi così gli serve anche per lanciare un appello: “bandire le persone transgender dallo sport è vergognoso e doloroso. Significa solo che i tassi di suicidio e i problemi di salute mentale peggioreranno ulteriormente”. Prima del cambio di sesso Ellia Green ha passato un periodo molto difficile, di cui ha parlato senza tirarsi indietro, per cercare d’essere d’esempio ad altri. Dopo la mancata convocazione per Tokyo 2020 ha deciso di ritirarsi dal rugby e “di trascorrere il resto della mia vita, quella al di fuori dello sport agonistico, nel corpo in cui avrei voluto essere dall’inizio”. Intanto però l’aveva presa il demone della depressione. “Dopo il ritiro ho passato molto tempo sola in casa – il suo racconto -, in una stanza buia, e non volevo vedere nessuno. Sono entrata e uscita dagli istituti di igiene mentale per problemi seri, e la mia depressione ha raggiunto il picco della tristezza. Mi vergognavo di me stessa, sentivo di avere deluso molte persone, specialmente mia madre. Mi sono sentita un completo fallimento, è stato straziante”. Si è fatta forza pensando che “prima del ritiro, avevo già pianificato il mio intervento chirurgico e il trattamento per la mia transizione. Stavo contando i giorni insieme alla mia partner”. La quale si chiama Vanessa Turnbulla-Roberts, attivista per i diritti degli aborigeni. Lei e Ellie sono genitori di Waitui, “ora faccio il papà – sottolinea la ex rugbista oro olimpico – ed è più difficile di qualsiasi altra cosa”.

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