Roberto Inglese, il Catania e il Massimino: «Ma quale serie C, qui sembra di essere in A»

Di Andrea Cataldo / 18 Ottobre 2024

Roberto Inglese con i tre gol realizzati in 8 gare è il capocannoniere del Catania, è lui il volto più luminoso della squadra rossazzurra plasmata in estate dal ds Daniele Faggiano. L’ex Parma è un uomo silenzioso, pacato. Ha vissuto una carriera ricca di palcoscenici di prestigio e durante il suo percorso professionale ha acquisito una maturità fuori dal comune. A Catania è sbarcato nelle ultime ore di mercato, e in poco tempo ha acquisito lo status di leader. Tutti i compagni lo osservano con rispetto, quasi devozione. Roberto non è tipo che parla tanto, ma è già un esempio per il gruppo. Per come si allena durante la settimana e per come sa gestire i momenti della gara.

È a Catania in missione, gli è stato chiesto di riportare il club tra i cadetti, e lui vuole completare il suo lavoro già entro l’estate prossima. L’attaccante di Lucera ha girato tanto e ha sempre segnato tanto. In questo avvio ha realizzato un gol alla Juventus Next Gen nel 3-1 del 7 settembre, un gol alla Casertana nel 3-1 del 6 ottobre e poi la rete di sabato scorso al “Massimino” contro il Team Altamura.

Inglese, si può ritenere soddisfatto…

«Fin qui è stato un buon avvio – ha affermato – Sono abbastanza contento, mi serviva un po’ di tempo per acquisire la condizione, come inizio non è male. Abbiamo imparato piano piano a conoscerci, adesso verranno fuori i frutti del gioco. La nostra è una squadra di talento».

Cresce rapidamente l’intesa e affiatamento tra tutti voi: se l’aspettava potesse crearsi un gruppo così solido, in così poco tempo?

«Lavoriamo molto bene in settimana, e questo aiuta. Inoltre possiamo contare su un allenatore che ci tiene sempre sul pezzo. Credo sia sorprendente ciò che si sta creando, ma ammetto che il lavoro quotidiano è caratterizzato da grande impegno e sacrificio da parte di tutti».

In estate cosa l’ha convinta ad accettare la destinazione Catania?

«Tante cose, innanzitutto il fatto che qui non sembra di stare in C, perché quando giochi davanti a 20mila persone è come giocare in Serie A. Poi, mi ha convinto il progetto, l’ambiente. Credo che dobbiamo continuare così per mantenere questo entusiasmo che è davvero coinvolgente e travolgente».

Lei ha già segnato in trasferta e in casa: ci racconta l’emozione del primo gol davanti al suo nuovo pubblico?

«Quando segni in casa la gioia è ancora più grande perché senti il tuo nome gridato da 20mila persone, questa è un’emozione indescrivibile. Ma a prescindere da questo, siamo venuti qui a Catania per vincere le partite e fare gol, tra le mura amiche o in trasferta l’importante è segnare e vincere».

L’impressione è che lei si adatti a tanti moduli: preferisce essere da solo in avanti?

«Io ho sempre giocato in tutti i moduli, magari in carriera non ho fatto tanti gol ma quello che mi piace fare è giocare a calcio, per e con i compagni. Metto sempre il risultato della squadra davanti a tutto e mi muovo tanto, poi se segno ben venga ma cerco di far segnare anche i compagni sfruttando le mie caratteristiche».

Dove può arrivare questo Catania?

«È presto per dire dove arriveremo ma i risultati sono di buon auspicio».

Si aspettava di instaurare in così poco tempo un rapporto così caldo con i tifosi catanesi?

«Sinceramente no. La piazza di Catania è esigente e importante, essermi sbloccato subito ha facilitato il mio inserimento. Ora c’è da continuare su questa strada».

Pubblicato da:
Fabio Russello