ROMA, 26 APR – “È quello che continuo a dire da tre
anni: se trasformiamo tutto quello che è indagine conoscitiva in
indagine che forse non ha elementi oggettivi facciamo fatica.
L’unico elemento, ed è una proposta politica che porterò a
maggio, è che nell’ambito della valutazione del rapporto tra
ricavi e costo del lavoro allargato non si terrà conto delle
plusvalenze”. A dichiararlo, uscendo dal consiglio federale, il
presidente della Figc Gabriele Gravina in merito al processo
sulle plusvalenze che si è concluso con l’assoluzione di tutti
gli imputati. Rispondendo a una domanda sul fatto che il
procuratore federale Chiné debba o meno dimettersi, il
presidente ha espresso la sua posizione: “No assolutamente. Se
in Italia ogni volta che il pubblico ministero chiede una
condanna e poi l’imputato viene assolto allora diventa
complicato. Lui ha fatto le sue valutazioni. Che qualcosa non
funzioni ce lo dobbiamo dire ad alta voce. Il procuratore
federale ha fatto la sua valutazione come hanno fatto i giudici.
Ho visto Chinè molto sereno, non so se farà appello o meno”.