Silvio Baldini torna a Palermo. E lo fa dopo l’esperienza nella stazione 2003-04 in serie B, interrotta bruscamente dopo esser finito nel trita-allenatori di Maurizio Zamparini. Il tecnico in conferenza stampa replicò alle accuse del patron: “Il presidente dice che non c’è gioco? Solo cazzate. Sono cose che ti fanno arrabbiare e che mettono malumore!” Una frase che lo mise inevitabilmente alla porta. Quel Palermo fu affidato a Francesco Guidolin che centrò La storica la promozione in serie A dopo 32 anni. Successivamente Baldini dichiarò che fu un errore accettare quell’incarico nel momento migliore della sua carriera, dettata più che altro dall’ingaggio.
Diciotto anni dopo il ritorno in Sicilia, ma sarà tutta un’altra storia perché Baldini trova un Palermo più “povero”, in serie C e con un presidente che caratterialmente non ha nulla a che vedere con chi lo ha preceduto. Dario Mirri, insieme all’amministratore delegato Rinaldo Sagramola e al direttore sportivo Dario Castagnini, lo ha scelto per sostituire Giacomo Filippi, per cercare di ridare smalto a una squadra ambiziosa, ma troppo incostante e poco bella per poter ostacolare la corsa de Bari.
A presentarlo il ds Castagnini: «Ho contattato Baldini prima ancora di Boscaglia, ma lui aveva dato la parola alla Carrarese. Adesso sono riuscito a portarlo qui. Ringrazio Filippi e il suo staff, il cambio non l’abbiamo pensato prima di Latina, fino a 5 domeniche fa la squadra aveva fatto certe cose, nelle ultime 5 partite ne ha fatte altre. Rinnovi di contratto? Non ne facciamo. Fare un contratto è una cosa seria, al momento non so se c’è qualcuno che lo merita. Se perdiamo giocatori pazienza, non vedo l’urgenza. Somma? E’ sempre stato a disposizione. A inizio anno era in uscita e non siamo riusciti a venderlo, adesso rimane a discrezione dell’allenatore».
Baldini spiega le sue motivazioni per la nuova avventura: «Mi ha spinto il fascino, io sono rimasto legato a questo ambiente, vengo qua in vacanza, questo modo di pensare lo sento vicino al mio, non mi sono mai allontanato da questa isola. Ora dipende da me. La squadra la devo vedere con i miei occhi e farò le mie valutazioni. Per me è un’ottima squadra».
«Io non ho paura di affrontare questa nuova avventura, altrimenti farei un’altra cosa – continua Baldini – Il calcio è cambiato molto, servono coraggio, idee ed entusiasmo. Sono convintissimo che avremo delle sorprese positive, il Palermo ha una rosa competitiva. Ho portato anche un mental coach, Nicola Colonnata. Ci dovrà dare una mano nel far capire ai calciatori che tutto dipende dalla loro forza mentale. Questa discrepanza tra il giocare fuori e dentro casa mi ha fatto pensare che uno come Colonnata serva. Silipo? Ha grande talento, ma va aiutato, va capito e sostenuto. Non va solamente mortificato quando sbaglia. Se lui sentirà l’appoggio farà sicuramente bene».
Baldini il 24 dicembre scorso ha preso il posto dell’esonerato Giacomo Filippi e guiderà per la prima volta la squadra nel derby contro il Messina alla ripresa del campionato il 9 gennaio al «Barbera». Fra gli obiettivi di Baldini c’è quello di provare a compiere l’impresa e vincere il campionato. «Per esperienza – sono state le sue parole – cose impossibili non ce ne sono. Il distacco dal Bari può esser stimolante, se lo colmassimo vorrebbe dire avere fatto una grande rimonta e uscire alla fine per fare lo sprint e rimanere nella storia. Una squadra che vince ha anche la gratificazione di essere ricordata per come ha vinto. E il Palermo ha anche questa possibilità».
Baldini, che a Carrara ha allenato senza stipendio, ha spiegato che a Palermo ha messo due minuti per trovare l’intesa economica. E lo ha fatto citando un modo di dire non proprio politicamente corretto. «Il denaro è sempre il diavolo – ha detto – i vecchi dalle mie parti dicono che dove ci sono soldi e donne c’è il diavolo. Abbiamo raggiunto l’intesa in modo velocissimo con Renzo Castagnini e Rinaldo Sagramola. Ho detto che doveva essere una cosa dignitosa: né un’elemosina, né una cosa fuori dalle righe. Un emolumento dignitoso per un impegno di sei mesi che ho io e i miei collaboratori. Non ho fatto nessuna richiesta particolare». Nel contratto di Baldini c’è anche un’opzione di rinnovo automatico in caso di promozione in serie B.