Sport
Padel: insieme al boom c’è anche il record di infortuni
Dottor Grasso: pesa approccio scorretto allo sport del momento
ROMA, 27 GIU – “Insieme al boom del Padel, c’è anche il record degli infortuni che procura con epicondiliti, borsiti e tendiniti. E sono sempre di più i casi di persone che presentano questi tipi di problematiche a seguito di un approccio scorretto al padel, lo sport del momento”. A dirlo è dottor Andrea Grasso, ortopedico e traumatologo del gruppo Consulcesi Club che si occupa di formare medici e operatori sanitari su una molteplicità di patologie che riguardano appunto muscoli e articolazioni. “Il suo successo – riflette Grasso – risiede probabilmente nel fatto che sia considerato molto più come un ‘gioco’ piuttosto che uno sport come può essere percepito invece il tennis, più impegnativo dal punto di vista fisico e mentale”. Giocato in un campo più piccolo rispetto al suo progenitore, il peculiare sport di coppia attira persone di qualunque età ma con una maggiore prevalenza nella fascia 30-55 anni e, come racconta ancora il medico, “anche persone che non hanno mai fatto nulla di particolare, né una base di tennis né soprattutto una base di rinforzo muscolare, o esercizi volti a una corretta biomeccanica dei gesti”. “Rispetto al tennis dove la maggior parte dei colpi avviene dal basso, sotto i 90 gradi, quindi sotto la spalla che così viene sfruttata relativamente, nel padel si va spesso con mano e braccia al di sopra dell’altezza della spalla, esponendo così tendini e legamenti di questa a sovraccarichi importanti”, spiega l’ortopedico. Si va dalle infiammazioni dei tendini e della borsa subacromiale, al cosiddetto ‘gomito del tennista’ (epicondilite) fino ai traumi distorsivi di caviglia e ginocchia, causati dai cambi di direzione repentini e brevi che lo sport richiede nel ridotto campo sintetico. Nato a partire dagli anni 70 in Messico, il padel (o paddle) sta oggi dilagando con sorprendente rapidità anche in Italia, raggiungendo numeri da capogiro. Basti pensare che nel 2019 i tesserati alla FIT erano poco meno di 6mila mentre nel 2021 la Federazione ne contava già oltre 55mila.