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Miriam Sylla, un pezzo di Sicilia nella finale dei Mondiali di volley

Di Giovanni Finocchiaro |

Con la Nazionale femminile di volley, va in finale ai Mondiali anche una porzione di Sicilia. Una delle punte di diamante del sestetto allenato da Mazzanti è Miriam Fatima Sylla, martello che ha giustiziato senza pietà undici avversarie su dodici e in mattinata ha messo in ginocchio le padrone di casa cinesi, conquistando la partita decisiva che vale l’oro.

Miriam è nata a Palermo da genitori ivoriani, all’età di nove anni si è trasferita a Bergamo, ma anche ieri, dopo la partita, parlando con il collega Gianluca Pasini della Gazzetta ha ribadito: “Mi sento siciliana” e racconta scaramanzie, origini e le emozioni che sta vivendo in ritiro. La storia di Miriam, soprattutto dei genitori, sembra uscita da un romanzo. Il padre, Abdoulaye era approdato dalla Costa d’Avorio a Bergamo per cercare fortuna e un lavoro dignitoso. Ma al Nord rimase senza casa e rischiò l’assideramento. Ricoverato in ospedale, cercò una località più calda. Approdò a Palermo e qui nel 1995 nacque Miriam Fatima, italiana a tutti gli effetti. La famiglia fu adottata da Maria e Paolo che gestivano un bar vicino la stazione.

Miriam e la famiglia si trasferirono a Bergamo, qui la ragazzina scoprì la vocazione per la pallavolo ed è diventata una campionessa. Nelle interviste concesse ai giornali, e un paio d’anni fa anche a La Sicilia (approdò a Catania con la Nazionale che giocava un test prima del Grand Pri), la Sylla parlò dei “nonni” Paolo e Maria, del destino fortunato in Italia della sua famiglia e ci diede un’assicurazione: «Voglio sfondare nel mondo della pallavolo, farò di tutto per diventare una brava atleta». Dopo la gavetta, gli anni in Serie A, eccola protagonista in azzurro. E una promessa: «Vinco l’oro e un giorno torno in Sicilia non solo per trovare i miei nonni». Oggi l’Italia sfiderà, all’ora di pranzo la Serbia e tutta l’isola tiferà ancora una volta per questa ragazzina terribile che non s’è arresa di fronte alle difficoltà della vita.

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