BOLOGNA – La battaglia vinta contro la leucemia è stata la vittoria più importante nella vita di Sinisa Mihajlovic, uno che di lotte e guerre ne ha vissute e superate tante. In quei difficilissimi mesi, il tecnico del Bologna (ed ex tecnico del Calcio Catania) non ha mai mollato ed era, come racconta ai microfoni del TG1 “l’immagine della forza e della volontà di una persona che non molla e che combatte”, nella consapevolezza che alla fine “qualcuno, da qualche parte, mi ha salvato la vita, non so chi sia, ma lo ringrazierò per sempre”, dice Mihajlovic che poi ha dovuto fare anche i conti con la positività al coronavirus.
“Quando superi la leucemia, è difficile aver paura, è come quando superi la guerra, di cosa puoi aver paura dopo? Sono sempre stato sereno, se l’avessi preso a febbraio o a marzo poteva essere pericoloso perchè ero immunodepresso”, spiega il tecnico del Bologna, ormai concentrato sul campionato che per la sua squadra inizierà lunedì a San Siro contro il Milan. “Adesso la prossima sfida che mi riguarda è lunedì sera, devo affrontare il mio amico Ibra, non so quello che succederà, speriamo solo che vada meglio rispetto all’ultima volta, se non sbaglio abbiamo preso 5 pappine”.