Non era previsto. O forse sì, conoscendo bene il temperamento della persona. Sinisa Mihajlovic un paio d’ore prima dell’esordio in campionato del suo Bologna ha lasciato l’ospedale e ha raggiunto la squadra a Verona. L’ex allenatore del Catania da quaranta giorni combatte con una leucemia e aveva seguito tutta la preparazione, amichevoli compresi, a distanza. Ma nel pomeriggio ha lasciato l’ospedale Sant’Orsola del capoluogo emiliano nel quale si trova per le cure e ha raggiunto la squadra per guidarla direttamente.
Mihajlovic è arrivato con un’auto dietro al pullman della squadra. Tra i giocatori sorpresi per la presenza inattesa, Mihajlovic ha tenuto la consueta riunione tecnica che si tiene in albergo prima di partire per lo stadio, teatro della partita. Poco dopo è arrivata la conferma direttamente dalla società: “Mister Sinisa Mihajlovic ha raggiunto la squadra in albergo e sarà regolarmente in panchina”. All’ingresso in campo, Mihajlovic è stato accolto da un’ovazione da brivido.
Il tecnico ha seguito la partita fino al secondo minuto di recupero, poi è corso via dallo stadio accompagnato da ovazioni e applausi da parte di tutto il Bentegodi. Un atto di coraggio che ha catturato, senza volerlo, la copertina dell’interno primo turno di campionato. Verona e Bologna hanno pareggiato 1-1, durante il match, Sinisa ha diretto con grande lucidità la sua squadra che ha giocato con impegno massimo per onorare la propria guida.
Messaggi di grande affetto sono arrivati nel pomeriggio, così come nei giorni scorsi, dai tifosi del Catania che non hanno dimenticato la strepitosa rimonta di Sinisa con i rossazzurri nella stagione 2009-10 culminata con la vittoria in casa della Juventus per 2-1 in quella che era stata presentata come una sfida già segnata visto che si incrociavano l’ultima in classifica e la capolista. Mihajlovic ha dato un’impronta tutta personale al gruppo, risollevandolo moralmente, poi ha trovato un Maxi Lopez in vena, ma non solo lui, arrivando a una permanenza serena.