Alla fine era rimasto solo il quotidiano sportivo spagnolo Marca a crederci. Pure i 'periodistì sportivi spagnoli, però, a un certo punto, sono stati costretti ad arrendersi e a guardare in faccia la realtà, prendendo atto che, almeno per i prossimi anni, non vedranno Kylian Mbappé scorazzare per le vaste praterie del rinnovato Santiago Bernabeu, con la maglia del Real Madrid.
Già, perché il campionissimo francese, probabilmente il talento più puro del panorama calcistico mondiale dell’ultimo decennio, resterà dov'è: vale a dire, nel Paris Saint-Germain. La lunga telenovela del possibile trasferimento dell’attaccante francese in Spagna si è dunque conclusa con un nulla di fatto e un colossale rinnovo contrattuale del giocatore fino al 2025 con il patron qatarino Nasser Al-Khelaïfi. «Sono molto felice di rimanere in Francia, a Parigi, nella mia città. Spero di continuare a fare ciò che amo di più, giocare a calcio e vincere trofei», ha detto Mbappé, al momento dell’ufficializzazione del nuovo accordo.
«La nostra storia si scrive qui», ha twittato con grande enfasi il Paris Saint-Germain, aggiungendo il solito motto «Ici c'est Paris». Partirà proprio dalla conferma di Mbappé, dunque, l'operazione-rilancio di una squadra che va in cerca di un solo trofeo: la Champions League, dopo avere fatto incetta di titolo nella Ligue 1. La squadra verrà rifondata (ed è l’ennesima volta) attorno a Mbappé, a cominciare dal probabile arrivo dell’uruguagio Luis Suarez che, con Neymar e Messi componeva il fantastico tridente del Barcellona pigliatutto. Difficile ipotizzare se l’allenatore Mauricio Pochettino rimarrà in panchina: quando c'è di mezzo il PSG può accadere di tutto.
Il rinnovo di Mbappé, dal punto di vista economico, fa già discutere: le cifre non sono state ufficializzate, ma si parla di un triennale da 50 milioni netti a stagione, con il 100% dei diritti d’immagine gestiti dallo stesso calciatore. Inoltre, al momento della firma del contratto, Mbappé incassa una specie di 'bonus fedeltà' che si aggira sui 120 milioni. I prossimi tre anni, dunque, vedranno il francese guadagnare quasi 300 milioni netti. Altro che Messi.
La Liga si è detta «indignata» da questa valanga di soldi e sarebbe pronta a fare ricorso contro l’accordo fra l’attaccante e il PSG. L’organismo presieduto da Javier Tebas considera, infatti, l’operazione fortemente contraria ai principi del Fair Play Finanziario propugnati dall’Uefa.